In Sardegna

La fisarmonica di Peppino Pippia non suona più

La fisarmonica di Peppino Pippia non suona più

Di: Redazione Sardegna Live


 

Era nato a Narbolia, dove si è spento nel pomeriggio di oggi, dopo una sofferta malattia.

Con la chitarra di ALDO CABIZZA aveva stretto un sodalizio straordinario che per decenni ha dato vita alle più belle Gare del canto sardo.  Elaborazioni raffinate, che avevano scritto pagine nuove e intense di quella musica che ha raccontato un mondo che non c’è più.

 

Nicolino Cabitza nel 1962 ebbe la decisa intuizione di chiamare accanto a se, sul palco di Codrongianus, il giovane Peppino Pippia unire i suoni prodotti dalla fisarmonica a quelli arpeggiati della sua chitarra: la prima vera Gara che cambia il corso delle cose. Da quel momento il pubblico apprezza la sinergia strumentale che si crea tra i due strumenti, e Peppino Pippia, di questo innesto, è il padre di tutti.

La grande Maria Carta aveva trovato la sicurezza del canto, nel conforto di chi le “suggeriva” l’impasto di musica su cui articolare le virate di voce, fin da quel 1969 che la vide debuttare sul palco di Codrongianus.  Le tracce musicali di Peppino Pippia rimangono impresse in diversi lavori discografici che hanno segnato la storia in Sardegna: a cominciare dal doppio LP “Paradiso in Re” che la cantante di Siligo incise nel 1971 per la RCA.

I cantadores gli sono grati, per “l’abbandono” che si sono potuti concedere, lasciandosi trasportare dalla musica del musicista di Narbolia, ma anche per l’innovazione che ha saputo imprimere con la ricchezza dei fraseggi e la fantasia compositiva.

Lascia, immersi in un affetto che ne sorreggerà il ricordo, la moglie e due figli.

Giuliano Marongiu

 

 

 

Peppino Pippia

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