Milano

Lucarelli alle femministe: “La pm vuole una donna morta in meno, non un uomo sollevato da colpe in più”

“La priorità è salvare vite”

Lucarelli alle femministe: “La pm vuole una donna morta in meno, non un uomo sollevato da colpe in più”

Di: Ilaria Cardia


Il 13 gennaio 2023, a Roma, fu uccisa l’avvocatessa Martina Scialdone. A porre fine alla vita della 35enne fu il suo ex; lo fece con un colpo di pistola fuori da un ristorante della capitale. Dopo tale fatto, nacque una polemica per via delle dichiarazioni della magistrata Maria Monteleone. Quest’ultima colse l’occasione per ribadire un messaggio molto importante nei confronti delle donne, disse: “L'omicidio di Martina Scialdone insegna che le donne devono essere più preparate a non sottovalutare nulla” suggerendo, inoltre, di non accettare mai l'ultimo incontro con un uomo supplicante perché potrebbe essere fatale, invitando appunto il mondo femminile a imparare a proteggersi di più.

Ci fu una vera e propria ondata di indignazione rispetto a queste parole, tradotte in pratici consigli. Infatti, non sono rari i casi di donne che dopo aver visto una storia di violenza in televisione si siano riconosciute negli tragiche storie e abbiamo trovato il coraggio di chiedere aiuto, denunciare o scappare; ed è per questo che è importante parlarne e consigliare alle donne come è giusto proteggersi.  

Per il “Caso Monteleone” Selvaggia Lucarelli dedicò una puntata del Il Sottosopra, podcast di Choramedia scritto proprio da Selvaggia Lucarelli con la collaborazione di Serena Mazzini. È un podcast illuminante. Spiega, in modo chiaro e preciso, quale sia la differenza tra concetto di responsabilità e quello di colpa, perché “Proteggerci è nostra responsabilità, è nostro diritto ed è responsabilità anche nei confronti delle vite di chi spesso cade come vittime di uomini violenti.”

Perché parlarne oggi? Perché dopo il caso di Giulia Tramontano diventa più importante che mai. Giulia aveva scoperto le bugie del suo compagno, aveva capito di esser stata ingannata. Era arrabbiata, voleva vederlo, voleva parlarci. In quel momento: affranta, incinta, vulnerabile. Ancor prima del suo rientro, però, Alessandro Impagnatiello escogitava il suo omicidio. Proprio per questo, il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella, come la magistrata Monteleone, durante la conferenza stampa dopo l’arresto dell’assassino ha detto: “le donne non vadano mai all'ultimo appuntamento

E come per il caso del femminicidio di Martina Scialdone, anche per Giulia Tramontano ci sono state polemiche. Ad esempio, ThePeriodoff, pagina Instagram che si occupa di informazione da un punto di vista femminista, scrive: “Anche per il femminicidio di Giulia Tramontano, è arrivato il consueto appello dell’ultimo incontro. La procuratrice aggiunta di Milano Letizia Mannella in una conferenza stampa a Milano ha detto: «Quello che è veramente importante in questa vicenda è che deve insegnare a noi donne di non andare mai all’incontro della spiegazione. È un momento da non vivere mai, perché estremamente pericoloso». No, quello che è veramente pericoloso, in questo e tanti altri casi di femminicidio, è la continua invisibilizzazione degli uomini, la loro deresponsabilizzazione, il fatto che continuiamo a ignorare che il dominio maschile sulle donne è la più antica e persistente forma di oppressione esistente. Continuano a darci lezioni di vita pure da morte. Mentre gli uomini continuano ad ammazzarci”

Per questi e altri commenti sul tema, Selvaggia Lucarelli ha ripostato sul suo canale Instagram la puntata numero 19 dal titolo Imparare a proteggersi: quando le femministe sbagliano. La giornalista, nel corso della puntata spiega: “Io capisco il costante e comprensibile stato di allerta sulla questione narrazione in tema di femminicidi (perché di cose oscene e sbagliate, francamente, se ne leggono a quintali) ma, in questo caso, mi sembra che la polemica sia piuttosto stupida e anche molto scivolosa. Dire “bisogna cambiare la cultura, non dirci di stare attente” è un messaggio profondamente irresponsabile.

LA PRIORITÀ? SALVARE VITE – “La prima cosa che va fatta in ordine di priorità è salvare la vita a più donne possibile. Possiamo organizzare tutti i panel che vogliamo, scrivere libri, contribuire a modificare il linguaggio, è tutto sacrosanto, ma questi sono semi, forse anche alberi. Ci aspettiamo che il bosco cresca fitto e rigoglioso quanto prima, ma mentre seminiamo dobbiamo anche proteggere i vecchi arbusti

Non è una diretta Instagram dell'attivista digitale sulla cultura patriarcale che salverà la vita a una donna che oggi pomeriggio accetterà di incontrare l'ex marito, quello che la minaccia da mesi magari con la scusa di restituirle un mazzo di chiavi. Quella diretta Instagram forse, anzi sicuramente, contribuisce a innescare un cambiamento culturale che ha suoi tempi di gestazione, ha una preziosa funzione pedagogica, ma prima di tutto dobbiamo fornire alle donne gli strumenti per salvarsi la pelle.”

PERCHÉ NON ANDARE ALL’ULTIMO APPUNTAMENTO? – “La magistrata Monteleone ha sicuramente ragione nel dire che dobbiamo rifiutare gli ultimi appuntamenti perché spesso sono fatali; questo non significa deresponsabilizzare gli uomini, significa suggerire prudenza alle donne che hanno a che fare con uomini violenti e gli uomini violenti esistono - e continua - I processi culturali salvano vite a lungo termine. Forse un magistrato che si occupa di omicidi ha un modo più empirico di vedere le cose, ma non per questo meno indispensabile. Magari alcune divulgatrici femministe dovrebbero imparare a comprendere che chi chiede alle donne di proteggersi vuole una donna morta in meno, non un uomo sollevato dalle sue colpe in più”

Per ascoltare la puntata integrale de Il sottosopra CLICCA QUI 

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