A Tortolì prende il via Cuorgiver, un progetto che offre un sostegno concreto a chi ogni giorno assiste un familiare fragile. L’iniziativa nasce grazie al Bando Socio-Sanitario della Fondazione CON IL SUD e vede in prima linea la Cooperativa Sociale Amos insieme alla Diocesi di Lanusei e a una rete di dieci partner del territorio. Il programma punta a dare ascolto, sollievo e nuovi strumenti alle persone che vivono l’impegno dell’assistenza in casa. Con un centro di ascolto già operativo e una serie di attività culturali, formative e di supporto psicologico, il progetto intende migliorare la qualità della vita delle famiglie più provate e rafforzare una rete comunitaria capace di accompagnarle nel percorso di cura.

Il progetto, scritto e ideato attraverso una programmazione attenta ai bisogni del territorio e focalizzata su obiettivi e azioni da mettere in campo, si rivolge a 50 caregiver familiari di persone con demenza senile, Alzheimer o autismo e ha una durata complessiva di 36 mesi.

Il centro d'ascolto

Il progetto ha già avviato il centro di ascolto e di aiuto per tutte le persone che vivono una condizione di fragilità, malessere e sofferenza dovuta alla malattia di un familiare e al conseguente impegno nell'assistenza e nella cura. L’individuazione dei beneficiari avviene in collaborazione con gli enti responsabili dei servizi sociali e il centro d’ascolto della Caritas.

Il centro – aperto tre giorni alla settimana a Tortolì, nell'aula 4 dell'Auditorium Fraternità, presso gli spazi Caritas: martedì mattina dalle 9.30 alle 13; mercoledì e giovedì dalle 15.30 alle 18.30 – oltre a essere un punto di confronto e conforto per le famiglie (grazie alla presenza delle operatrici delle Associazioni  Nel mondo di Giò e La soffitta di Peo, con esperienza nel campo) – in cui viene fornita assistenza, informazioni sui diritti del malato, orientamento ai servizi e alle risorse sanitarie e mediche presenti sul territorio – è anche un osservatorio in cui saranno raccolti dati statistici rispetto ai bisogni dei caregiver e dei malati, nell’ottica di dare una risposta sempre più coerente e puntuale alle loro esigenze. A sostegno dei familiari che assistono viene offerto anche un adeguato supporto psicologico grazie all’Associazione La soffitta di Peo.

Per riaccendere, in chi si prende cura di un familiare non autosufficiente, l'interesse nei confronti della cultura e dare loro nuove occasioni di socializzazione e svago, sono già iniziate alcune attività culturali e musicali (le iniziative spaziano dalla musica, al teatro, allo sport, alle letture a domicilio), a cui seguiranno visite guidate ai musei del territorio e convegni sul tema dei caregiver.

Da gennaio sono previste, inoltre, attività di animazione e formazione ai cargiver, alle imprese e agli enti pubblici del territorio sul tema del welfare aziendale, al fine di creare un'infrastruttura stabile e solida che possa aiutare i caregiver a usufruire di altri servizi per i propri familiari, evitando di uscire completamente dal mondo del lavoro.

A oggi sono stati accolti 15 caregiver. Entro il triennio si pensa possano essere 50.

Possono accedere gratuitamente ai servizi del progetto tutte le persone che assistono un proprio familiare in maniera continuativa e che necessitano di ascolto, aiuto e orientamento.

 I partner

Una partnership coesa e variegata per esperienze, identità e mission:

La Cooperativa Sociale Amos; la Diocesi di Lanusei; la Caritas diocesana; la Cooperativa Sociale SchemaLibero; la Asl Ogliastra n.4; il Comune di Girasole; l’Associazione Culturale Nel mondo di Giò; l’Organizzazione di Volontariato La soffitta di Peo; la Società Cooperativa Oleaster Servizi Culturali integrati; Piccolo Principe.

Ciascuno, in aderenza alle proprie specificità si propone come partner protagonista nelle diverse azioni del progetto: dalla programmazione alla formazione; dalla comunicazione alla realizzazione delle attività di ascolto, supporto, sostegno, fino all’individuazione dei percorsi di natura culturale, l’animazione e il coinvolgimento di famiglie e comunità.

Le dichiarazioni

Francesco Sanna, Presidente Amos. «La Coop. Amos, insieme ai propri partner, ha individuato un bisogno spesso latente nel territorio: quello dei caregiver. Lo ha riconosciuto e, attraverso le azioni del progetto Cuorgiver, vuole offrire risposte concrete. E questo lo si fa con una pluralità di interventi per dare sollievo ai caregiver, per favorire il ricollocamento nel mondo del lavoro e supportare tutta la famiglia, migliorandone la qualità della vita».

Mons. Antonello Mura, Vescovo di Lanusei. «Cuore fa rima con cura. Necessariamente. Proprio il termine “cura” risuona oggi continuamente nei discorsi, negli incontri e nelle iniziative pubbliche. Ma l’esperienza che nasce dall’aver cura all’aver cuore è straordinaria solo quando ci sono persone vive, autenticamente partecipi di uno sguardo integrale verso gli altri, verso se stessi.

Conforta che questo progetto recuperi partner diversificati, metta insieme ispirazioni e persone che non sempre si incontrano. Senza alleanza non c’è cura, non c’è cuore. Le fragilità, di ogni tipo, si affrontano mettendo in campo persone vere.

Sempre di più occorre inventare nuovi modelli di cura, nuove forme di integrazione familiare e comunitarie, impedendo che le esistenze umane finiscano con l’essere inumane. Un cuore contro gli ostacoli. Una cura che vada oltre l’utile e il calcolo. Generoso quindi, come sa essere il cuore».

Cristiana Boi, Direttore Caritas diocesana. «Come Chiesa, crediamo che la dignità della persona passi anche attraverso la qualità delle relazioni di aiuto e la condivisione della fatica quotidiana. Con questo progetto la Caritas desidera porre al centro coloro che ogni giorno vivono la fatica e la grazia della cura. Anche chi cura ha bisogno di essere sostenuto, ascoltato e accompagnato.

Il progetto nasce per offrire non solo un aiuto pratico e formativo, ma anche un sostegno spirituale e relazionale. Camminare insieme a chi, ogni giorno, si fa prossimo con amore e discrezione. La Cura quando è condivisa diventa speranza.

A chi ogni giorno dona tempo, cuore e mani per gli altri, diciamo grazie. Il vostro esserci è una forma concreta di carità che fa rifiorire la vita là dove sembra spegnersi».

Agusta Cabras, Presidente Coop. Sociale SchemaLibero. «Uno degli obiettivi più sfidanti è quello di generare un cambiamento culturale: raramente il caregiver pensa ai suoi bisogni e quando lo fa spesso si sente in colpa, perché sente su di sé tutta la responsabilità. È necessario costruire una comunità che supporti le famiglie impegnate a sostenere e assistere un familiare con una malattia, in cui il familiare che assiste può avere tempi e spazi per sé che gli permettano di star bene.

Il progetto prevede l'azione Cultura è cura, proprio perché la cultura e l’esperienza della bellezza sono una medicina che aumenta il benessere della persona, il suo senso di autoefficacia e anche la sua salute. Sono previsti, laboratori di canto, teatro, attività sportive, letture a domicilio e anche l'acquisto di libri sul tema, grazie alla presenza della Soc. Oleaster che gestisce il sistema delle biblioteche».

Dott.ssa Lorena Paola Urrai, Direttore Servizi Socio Sanitari. «L'Azienda Sanitaria riconosce l'importanza di offrire strumenti di supporto a coloro che ogni giorno garantiscono assistenza e cura a persone fragili e non autosufficienti. Attraverso il progetto Cuorgiver la Asl Ogliastra intende rafforzare la rete territoriale dei servizi sociosanitari, consolidando la collaborazione con Enti Locali e realtà territoriali, al fine di migliorare la risposta ai bisogni di salute».

Barbara Prestifilippo, Presidente Piccolo Principe. «Per la nostra associazione il progetto rappresenta un’importante opportunità di sostegno concreto alle famiglie che vivono l’esperienza dell’autismo e non solo. Pensiamo in particolare a quelle famiglie che ricevono da poco una diagnosi: in quei momenti serve qualcuno che le accompagni, che le aiuti a comprendere e ad accettare la nuova realtà. È un aiuto che non si limita all’assistenza, ma restituisce alle famiglie la possibilità di vivere, e non solo di assistere, ogni giorno accanto al proprio caro».

Soc. Oleaster. «Riteniamo che ci sia una cura anche per chi cura: si chiama lettura, e comincia da un libro».

Il logo

Un logo che sappia dire l’essenza del progetto Cuorgiver. Due mani che si cercano, si toccano con delicatezza, si uniscono a creare un cuore, perché la cura è questione di amore.

Cura emotiva, ma aiuto concreto, pratico, nella diversità di storie, situazioni e difficoltà.

Sullo sfondo un contrasto di colori caldi e freddi, che se da un lato evidenziano la pluralità di incontri, persone, necessità, dall’altro mettono in relazione e in equilibrio sensibilità affettiva e affidabilità, creando un’atmosfera accogliente, positiva, fiduciosa.

E mentre il nome del progetto gioca con l’assonanza fra Cuorgiver e Caregiver – richiamando l’idea di chi dà il cuore, sottolineando così il valore affettivo della cura – il payoffAccanto a te, con il cuore” rafforza l’idea di vicinanza emotiva e presenza costante, esprimendo il messaggio che il progetto è, sì, supporto reale, pratico, tecnico, ma prima di tutto profondamente umano.

 La Fondazione Con il Sud

È un ente non profit privato nato il 22 novembre 2006 dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato, per promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, cioè percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete per favorire lo sviluppo del Sud.

In particolare, la Fondazione sostiene interventi per l’educazione dei ragazzi alla legalità e per il contrasto alla dispersione scolastica, per valorizzare i giovani talenti, per la tutela e valorizzazione dei beni comuni (patrimonio storico-artistico e culturale, ambiente, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie), per la qualificazione dei servizi socio-sanitari, per l’integrazione degli immigrati, e in generale per favorire il welfare di comunità.

In 18 anni ha sostenuto oltre 1.900 iniziative, tra cui la nascita delle prime 7 fondazioni di comunità meridionali, coinvolgendo più di 7.500 mila organizzazioni diverse – tra non profit, enti pubblici e privati – ed erogando complessivamente quasi 320 milioni di euro.

Nel 2016 è stata costituita l’impresa sociale Con i Bambini: società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD e che ha per oggetto l’attuazione dei programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, promosso dal mondo delle Fondazioni di origine bancaria, Governo e Terzo settore.