Il tessuto produttivo del Nuorese si conferma saldamente ancorato alla microimprenditorialità: oltre l’83% delle aziende attive è rappresentato da microimprese con un fatturato annuo non superiore ai 2 milioni di euro. La maggior parte di queste è costituita da ditte individuali (71% nel 2024), ma si registra una crescita delle società di capitali, segnale di una possibile evoluzione verso modelli più strutturati.

A guidare la fotografia dell’economia locale è l’Osservatorio economico della Camera di Commercio, sotto la direzione della consigliera camerale Maria Luisa Ariu, anche segretaria generale della Cisl di Nuoro. Tra i tratti distintivi dell’economia nuorese emerge con forza il peso dell’agricoltura, che rappresenta quasi il 37% delle imprese attive. Seguono commercio (19%), costruzioni (13%) e turismo (10%), comparto quest’ultimo in costante consolidamento.

Crescita solida tra le imprese strutturate

Nonostante la predominanza di piccole realtà, le aziende più strutturate presenti stabilmente sul mercato tra il 2021 e il 2023 hanno registrato una crescita continua. Il fatturato complessivo è salito da 1,8 a 2,3 miliardi di euro, accompagnato da un aumento del valore aggiunto e degli utili.

Particolarmente incoraggiante è il dato sull’occupazione: alla fine del 2024, il numero complessivo di addetti è cresciuto dell’1,7% rispetto all’anno precedente, superando la media nazionale. A trainare l’aumento sono stati soprattutto i Servizi alle imprese (+9,7%), i Trasporti (+6,2%) e il Turismo (+3,2%). Le imprese di medie dimensioni (50-249 addetti) sono quelle che hanno registrato l’incremento occupazionale più marcato: +12,3%.

Primo trimestre 2025: meno aperture, segnali misti

Tuttavia, i dati più recenti relativi al primo trimestre 2025 delineano uno scenario più incerto. Le nuove aperture di imprese sono diminuite del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, un calo superiore alla media nazionale. Il fenomeno ha interessato in particolare i settori dell’Agricoltura e del Commercio, mentre le Costruzioni hanno vissuto un vero e proprio boom di nuove iniziative (+55,3%), pur a fronte di un contestuale aumento di chiusure e criticità.

Nel complesso, il saldo tra imprese nate e cessate è negativo: nel primo trimestre dell’anno si sono perse più imprese di quante ne siano state avviate.

Export in ascesa, ma ancora margini di miglioramento

Sul fronte del commercio internazionale, i dati 2024 elaborati da Unioncamere e dal Centro Studi Tagliacarne mettono in luce un sorprendente dinamismo: le esportazioni sono cresciute del 58,7%, le importazioni del 90,8%. Pur occupando il 91° posto in Italia per propensione all’export, il Nuorese presenta una bilancia commerciale positiva, con un grado di copertura del 157%, che testimonia una crescente apertura verso i mercati esteri.

Gli Stati Uniti restano uno dei principali partner commerciali, assorbendo l’11,8% dell’export locale, sebbene con una lieve flessione rispetto all’anno precedente.