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Da oltre vent’anni, Uta non è solo un paese del Sud Sardegna, ma un punto di incontro tra i popoli. Con la 23^ edizione del Festival Internazionale del Folklore Ballus, in programma dal 29 luglio al 2 agosto, torna l’appuntamento che trasforma la piazza Santa Maria in un palcoscenico internazionale.
Una festa di colori e culture che, come racconta Giuliano Marongiu, “è una festa di colori, di tradizioni, di danze, di culture che si incontrano, che apre anche una finestra al mondo verso di noi, un mondo che arriva, che si confronta, che conosce. Famiglia è il termine che riassume Ballus, non la Pro Loco e basta, tutta la comunità di Uta, che vive questo evento proprio con un sentimento di familiarità”.
Il festival si apre martedì 29 luglio con la Giornata dell’Accoglienza: alle 10, nell’aula consiliare del Comune, lo scambio di doni tra i gruppi e i saluti istituzionali; alle 11, una breve esibizione in piazza S’Olivariu.
Giovedì 31 luglio la serata inaugurale entra nel vivo: alle 21:30, in piazza Santa Maria, si esibiscono il Gruppo Folklorico Pro Loco di Uta e sette formazioni internazionali provenienti da Polonia, Lituania, Paraguay, Panama, Kenya, India e Brasile. A condurre sarà Valentina Caruso.
Venerdì 1° agosto sarà il turno di Ballus in Festa, sempre in piazza Santa Maria e sempre dalle 21:30. Sul palco saliranno il Coro polifonico S'Arrodia di Sinnai, il Gruppo Folk Sa Nassa di Elmas, Alessandro Pili con i suoi sketch tradizionali, Nicola Cancedda, Claudia Aru insieme a Marco Bande, i Karma (Francesca Lai e Davide Guiso) e Angela Micaela Porceddu con l’organetto diatonico. Durante la serata, presentata da Roberto Tangianu, verrà conferito il Premio 'Tziu Adamu Billai' al musicista Totore Chessa.
Gran finale sabato 2 agosto con il Gala Internazionale del Folklore, dalle 21:30. Dopo la cerimonia di apertura e l’esecuzione degli inni nazionali, saliranno sul palco i gruppi provenienti da Polonia, Lituania, Paraguay, Panama, Repubblica Ceca, Kenya, India, Spagna e Brasile, insieme al Gruppo Folklorico di Uta. La serata, condotta da Giuliano Marongiu, si concluderà a mezzanotte con il gran finale.
“Ballus è un appuntamento ormai non solo per gli utesi, ma anche per l’area vasta – spiega l’assessore allo Sport Andrea Onali – abbiamo avuto infatti tantissime richieste d'informazione. Dare informazioni è giusto, per far conoscere anche a chi si appresta a passare delle giornate nel nostro hinterland quelli che sono gli eventi più caratteristici, e Ballus è sicuramente uno tra i più importanti. Abbiamo inoltre grosse ricadute economiche perché portare tanti gruppi e persone vuol dire aumentare l'attività delle attività ricettive e della ristorazione, oltre al fatto che il paese si riempie di colori, di musiche, di tradizioni”.
Un valore riconosciuto anche dalla Regione Sardegna. “Significativamente entrati nel calendario degli eventi della Sardegna – dichiara l’assessore regionale al Turismo Franco Cuccureddu – abbiamo articolato i grandi eventi della legge 7 che ha avuto qualche novità in questi ultimi anni. La prima è un forte incremento di risorse che mettiamo a disposizione, facendo scorrere le graduatorie, per finanziare eventi davvero significativi, sia in termini di attrattività, sia in termini proprio di mantenimento di valori identitari per la nostra Isola, che naturalmente passano il vaglio della visibilità. Questo perché riteniamo che sia comunque un valore, non creare la competizione su grandi eventi, ma fare in modo che ce ne siano il più possibile, che però siano di qualità. La seconda novità significativa è che non si promuove la proliferazione di tante prime edizioni, come spesso è accaduto, che magari si esauriscono nel giro di 3-4 anni, ma si cerca di promuovere gli eventi che comunque si sarebbero fatti, e dove il sostegno della Regione dà un aiuto in più”.
Dietro a ogni edizione, un lavoro costante e appassionato. “Siamo giunti alla 23^ edizione – racconta Romano Massa, presidente della Pro loco – tutto è nato nel 2001, diciamo che è un evento che è andato sempre in crescendo, sia per qualità dei partecipanti, quindi i gruppi di artisti che hanno partecipato, ma maggiormente per il pubblico, che di anno in anno è sempre più numeroso. A Ballus, nella serata finale soprattutto, il pubblico è presente fino all’ultimo secondo, perché è uno spettacolo nello spettacolo. C’è un impressionante passaparola, già dalle persone: chi viene a Ballus torna sempre. Quest’anno abbiamo dovuto montare anche delle tribune, perché abbiamo visto sempre più persone in piedi. Noi ci battiamo per la promozione: negli anni passati prendevamo il 43% e alcuni si lamentavano che era troppo, ma secondo me è importante una buona promozione, perché quando un evento è partecipato, vuol dire che è un evento che va bene ed è un evento di successo. Quest’anno la Regione ha abbassato al 20% l’obbligo di promozione, nonostante ciò noi siamo arrivati quasi al 60%, abbiamo investito circa 50 pullman di linea della Ctm”.
Un investimento condiviso anche dalle istituzioni locali. “Ballus, all’interno dello scenario meraviglioso di Santa Maria – afferma il sindaco di Uta Giacomo Porcu – è una delle gemme del nostro repertorio culturale e artistico, che dura da ben 23 anni. Quest’anno inaugureremo l’Arena grandi eventi, un palco da 300 metri quadri, un’ Arena che potrà contare fino a 10.000 spettatori. Questo per dire cosa? Che la cultura è un motore importante di economia, un motore importante di promozione, il primo dei nostri cavalieri diplomatici all’estero per far conoscere la bellezza della Sardegna. Chiudo invitando tutti a partecipare e a vivere personalmente questa grandissima esperienza”.
Ballus non è solo un evento: è un’esperienza collettiva che parla il linguaggio universale del ballo, del canto e dell’incontro. A Uta, ogni estate, il folklore non si guarda: si vive.