È stato confermato alla guida dell’Avis Regionale Sardegna con un voto unanime Vincenzo Dore, che inizia così il suo secondo mandato da presidente. Una riconferma importante che testimonia la fiducia dell’associazione nel lavoro portato avanti nel quadriennio precedente, segnato da sfide impegnative, ma anche da risultati significativi.

“Essere eletto all’unanimità è un segnale forte e mi rende profondamente grato – ha dichiarato Dore –. Ringrazio tutti coloro che hanno confermato la fiducia nel mio operato e in quello del consiglio direttivo. Ma soprattutto ringrazio i 45.000 donatori che rappresento: sono loro il cuore dell’Avis. Un pensiero di riconoscenza va anche a tutti i presidenti, i dirigenti delle circa 200 sedi comunali, il personale e chi lavora ogni giorno nelle nostre sedi e nelle autoemoteche. È grazie al loro impegno quotidiano se possiamo garantire sangue e plasma ai nostri ospedali”.

Tra i punti centrali del nuovo mandato, Dore individua un obiettivo ambizioso, ma chiaro: raggiungere l’autosufficienza regionale nella raccolta di sangue.

“È il nostro traguardo prioritario. Tutto il Consiglio direttivo e l’intera struttura regionale lavoreranno ancora in questa direzione. In Sardegna ci sono circa 53.000 donatori attivi: se ognuno riuscisse a donare due volte l’anno, coprire il fabbisogno, evitando così il ricorso a scorte provenienti da altre regioni”.

Ma la strada non è priva di ostacoli. Uno dei problemi principali, sottolinea il presidente, riguarda la carenza di personale sanitario: “Purtroppo il problema riguarda tutta l’Isola, ma anche molte altre regioni: mancano medici e infermieri nei reparti ospedalieri, e anche nelle strutture trasfusionali. È un’emergenza che non possiamo ignorare. Per questo chiederemo un nuovo incontro con l’Assessorato regionale alla Sanità: il sistema trasfusionale ha bisogno di essere sostenuto e rafforzato, e per farlo servono risorse umane competenti, strumenti adeguati e una visione condivisa”.

Dore apre anche a un confronto costruttivo con le istituzioni: “Crediamo molto nella forza del dialogo. Proporremo l’apertura di un tavolo tecnico permanente, in cui confrontarsi su obiettivi e strategie operative. Le potenzialità per garantire l’autosufficienza ci sono, ma serve una regia comune tra Avis, Regione e sistema sanitario”.

Tra le sfide più importanti, anche quella del ricambio generazionale, che il presidente considera essenziale per garantire il futuro dell’associazione: “Le nuove generazioni sono fondamentali, e non solo come donatori. Abbiamo bisogno di loro anche come nuovi dirigenti, persone che portino energie, idee e prospettive diverse. Siamo pronti ad accoglierli a braccia aperte e ad affidare loro incarichi. L’Avis deve continuare a vivere e crescere con loro”.

Nei giorni scorsi si è anche insediato ufficialmente il nuovo Consiglio Regionale Avis Sardegna, che accompagnerà Dore nel nuovo mandato. Il nuovo organo direttivo avrà il compito di lavorare in sinergia con le sedi comunali per promuovere la cultura della donazione in ogni angolo dell’Isola, rafforzare la rete associativa e favorire un approccio sempre più partecipato, solidale e innovativo. IL VIDEO

Gianni Lussu  (Provinciale Medio Campidano) vicepresidente vicario

Tomaso Bua (Provinciale Gallura) vicepresidente

Claudio Cadoni (Provinciale Cagliari) tesoriere

Mario Trazzi (Provinciale Nuoro) segretario

Marco Cirronis (Provinciale Oristano) componente dell’esecutivo

Giancarlo Milia (Provinciale Carbonia Iglesias) componente dell’esecutivo

Luca Russo (Provinciale Ogliastra) componente esecutivo, senza diritto di voto

Il Consiglio Direttivo

Andrea Angioni

Sebastiano Brianda

Tomaso Bua

Claudio Cadoni

Marco Cirronis

Giovanni Demarcus

Antioco Dessì

Vincenzo Dore

Giuliano Fancellu

Francesco Letizia

Gianni Lussu

Marco Mameli

Antonio Bruno Merella

Giancarlo Milia

Nicola Ondradu

Roberta Poddighe

Luca Arturo Russo

Giuseppe Stara

Mario Trazzi

Massimiliano Zaffarano

Roberta Zedde