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Il verdetto per Filippo Turetta è imminente, domani sarà pronunciato nella Corte d'Assise di Venezia. Dopo oltre un anno dall'omicidio di Giulia Cecchettin, il giovane di 23 anni scoprirà se dovrà affrontare l'ergastolo, richiesto dalla Procura, o se vi saranno attenuanti che potrebbero evitargli una condanna a vita nonostante sia stato riconosciuto colpevole del brutale omicidio della ragazza con 75 coltellate.
La difesa di Turetta mira a ottenere delle attenuanti generiche per il suo cliente, consapevole che una condanna è inevitabile. Il pm Andrea Petroni ha evidenziato durante la sua requisitoria che in Italia l'ergastolo non è più considerato tecnicamente una "fine pena mai", in quanto esistono possibilità di mitigare la perpetuità della condanna attraverso la semilibertà e la liberazione condizionale. Tuttavia, l'avvocato di Turetta, Giovanni Caruso, ha risposto che l'ergastolo rappresenta comunque un tributo all'idea di una pena punitiva.