È arrivata alle 11:51 dal comignolo della Cappella Sistina la seconda fumata nera: i 133 cardinali dunque non hanno ancora trovato una convergenza sul nome del futuro Pontefice. Si continuerà nel pomeriggio.

Il Conclave del 2025 è iniziato ieri, 7 maggio, con la Messa Pro Eligendo Pontifice nella Basilica di San Pietro, seguita dalla processione dei cardinali verso la Cappella Sistina, durante la quale è stato cantato l’inno Veni Creator Spiritus. Una volta all’interno, i cardinali hanno prestato giuramento di segretezza e fedeltà. Successivamente, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche ha pronunciato l’“Extra omnes”, ordinando a tutti gli estranei di lasciare la Cappella, che è stata poi chiusa per garantire l’isolamento necessario.

Le votazioni

Ogni cardinale riceve una scheda con la frase latina “Eligo in Summum Pontificem” (“Scelgo come Sommo Pontefice”), su cui scrive il nome del candidato prescelto. Le votazioni si svolgono in segreto e richiedono una maggioranza di due terzi per l’elezione del nuovo Papa. Se nessun candidato raggiunge tale soglia, le schede vengono bruciate con l’aggiunta di sostanze chimiche che producono fumo nero, segnalando l’assenza di un risultato. Al contrario, quando un candidato viene eletto, le schede vengono bruciate con sostanze che producono fumo bianco, annunciando al mondo l’avvenuta elezione.

Nella giornata di ieri si è tenuta una sola votazione, mentre oggi ne sono previste fino a quattro: due al mattino e due al pomeriggio. Al termine di ogni sessione, viene emessa una fumata per comunicare l’esito delle votazioni. Se dopo 33 o 34 votazioni non si raggiunge un accordo, le votazioni si limitano ai due candidati più votati, mantenendo comunque la necessità di una maggioranza di due terzi.