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Siria. Ore decisive

Cresce la tensione in Siria. In questo scenario che ricorda sempre più il triste periodo della guerra fredda, nessuna delle parti sembra disposta a cedere ed è sempre più aspro lo scontro tra Putin e Obama.

Siria. Ore decisive

Di: Redazione Sardegna Live


 

Cresce la tensione in Siria. In questo scenario che ricorda sempre più il triste periodo della guerra fredda, nessuna delle parti sembra disposta a cedere ed è sempre più aspro lo scontro tra Putin e Obama. Il 5 settembre la commissione esteri del senato statunitense ha approvato con dieci voti a favore e sette contrari una risoluzione che autorizza l’attacco militare contro Damasco.

ULTIME NOTIZIE

Da Londra il segretario di Stato Usa John Kerry dichiara: ''Assad potrebbe evitare un attacco consegnando le sue armi chimiche alla comunità internazionale entro la prossima settimana”. Ma il presidente siriano sembra deciso a non indietreggiare, mentre la Russia ribadisce il suo sostegno ad Assad in caso di intervento militare straniero. Il presidente americano Barack Obama si recherà domani a Capitol Hill per incontrare i senatori democratici, alla vigilia del voto in Senato sulla decisione per l'azione in Siria. Intanto il governo turco continua a inviare rinforzi militari sul confine con la Siria in previsione di un possibile attacco a guida Usa. 

UE

L’Europa è alla ricerca di una posizione condivisa sulla crisi siriana. I ministri degli esteri dei 28 paesi membri riuniti a Vilnius discutono in queste ore sul da farsi, mentre a qualche centinaia di chilometri è in corso la riunione del G-20. Decisivo sarà il rapporto degli ispettori ONU sull’uso di armi chimiche che sarà reso noto alla fine della prossima settimana.

DESIDERIO DI PACE

Si stanno svolgendo in diverse nazioni manifestazioni per fermare l’intervento militare in Siria. A risvegliare le coscienze anche il drammatico bilancio delle vittime: oltre 90 morti al giorno per un totale di 2464 vittime nel solo mese di luglio. Organizzati cortei anche negli Usa. Forte impatto sull’opinione pubblica ha avuto il momento di raccoglimento in piazza San Pietro a Roma, con il Papa che ha invitato tutti i popoli alla preghiera.

Il mondo resta ancora col fiato sospeso, con la minaccia di un nuovo conflitto mondiale scatenato in nome di una democrazia che troppo spesso viene esportata come garanzia di libertà, una libertà pagata con il terrore e lacrime amare. 

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