Sorgono

La difesa dell'ospedale passa da Desulo e Sorgono

La mobilitazione delle comunità della Barbagia e del Mandrolisai in difesa dell'ospedale San Camillo di Sorgono prosegue senza battute d'arresto.

La difesa dell'ospedale passa da Desulo e Sorgono

Di: Redazione Sardegna Live


La mobilitazione delle comunità della Barbagia e del Mandrolisai in difesa dell'ospedale San Camillo di Sorgono prosegue senza battute d'arresto.

Questa sera sindaci, rappresentanti delle istituzioni e tanti semplici cittadini si ritroveranno a Desulo e a Teti per dire no alla proposta di riordino del sistema ospedaliero avanzata dall'assessore della Sanità Luigi Arru e dalla Giunta regionale di cui fa parte.

E domani epicentro della protesta sarà Sorgono e Atzara, con gli amministratori mobilitati a difesa dell'ospedale.

LE ASSOCIAZIONI Sul caso intervengono anche i componenti dell'associazione “Carta di Zuri”, nata per contrastare la crisi economica e la povertà. «I cosiddetti “ospedali di comunità”, previsti dall'ipotesi di riforma sanitaria - spiegano don Pietro Borrotzu, Mario Medde e Salvatore Urru - con la cancellazione dei servizi degli ospedali che si intendono riformare, altro non sono che un creativo eufemismo che, mentre fa pensare alla continuità degli interventi verso la comunità, di fatto li cancella, lasciando una gestione di tipo infermieristico e privo anche di un servizio indispensabile quale il pronto intervento. Nel caso specifico degli ospedali e dei servizi socio-sanitari aumenterà il costo per le famiglie dei malati e, nel contempo, lo spopolamento delle aree interne e dei comuni minori. Un fenomeno questo che innalzerà il cosiddetto “effetto ciambella” e la concentrazione dei servizi e della popolazione nelle aree più forti e nelle coste».

I rappresentanti della “Carta di Zuri” sottolineano come questa riorganizzazione della rete ospedaliera isolana rappresenterebbe un ulteriore duro colpo alla qualità e alla quantità dei servizi delle aree più periferiche e interne dell'Isola.

L'Associazione “Carta di Zuri” esprime l'urgenza di una correzione dell'ipotesi di piano sanitario e ritiene altresì indispensabile condividere le iniziative degli amministratori comunali e delle relative comunità, già duramente condizionate da ridimensionamenti e tagli che stanno mettendo a dura prova la tenuta del sistema di sicurezza sociale .

L'ESEMPIO DELLE SCUOLE «Le aggregazioni e gli accorpamenti, ad esempio nelle scuole - concludono don Pietro Borrotzu, Mario Medde e Salvatore Urru - non hanno assolutamente garantito una nuova efficacia educativa, al contrario negli ultimi anni non si è certo ridotta la dispersione scolastica. Ferma restando la necessità di garantire efficienza ed efficacia agli interventi specialistici in determinati ospedali, è fondamentale che i tagli e i risparmi intervengano sulle rendite di posizione e sugli sprechi, che non si realizzano certo eliminando gli ospedali minori».

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