Buddusò

Biniccheddu 'e Uddusò. E' di Quirico Marrone il miglior vino d'annata

Si è conclusa con successo la seconda rassegna Binicheddu 'e Uddusò, proposta lo scorso weekend dalla PischeddaGroup di Buddusò per eleggere il miglior vino d'annata del centro della bassa Gallura.

Biniccheddu 'e Uddusò. E' di Quirico Marrone il miglior vino d'annata

Di: Redazione Sardegna Live


Si è conclusa con successo la seconda rassegna Binicheddu 'e Uddusò, proposta lo scorso weekend dalla PischeddaGroup di Buddusò per eleggere il miglior vino d'annata del centro della bassa Gallura.

I vini presentati da 48 viticoltori buddusoini sono stati valutati da una giuria di sommelier accreditati in una serata all'insegna del confronto.

La rassegna si è aperta con l'interessante dibattito che ha visto intervenire numerosi esperti del settore, agronomi ed enologi, i quali hanno analizzato gli aspetti più complessi della produzione vitivinicola in Sardegna e, in particolare, nel territorio di Buddusò.

“Chi produce ed esporta vino” ha commentato Ludovico Marinò, direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Sassari, “esporta cultura e tradizioni. Il superamento delle barriere che ostacolano l'operatività dei produttori di piccole dimensioni è dato dalla loro capacità di trovare strumenti adeguati per entrare nei mercati che contano”.

Una risposta in tal senso è giunta dall’agronomo Gianpaolo Sanna, secondo il quale è fondamentale “Valorizzare al massimo la vitalità della vite in modo che possa esprimere al meglio le caratteristiche genetiche del vitigno. Ogni vitigno ha una maturazione diversa e si adatta a territori diversi. Bisogna per cui fare attenzione a non banalizzare il concetto di maturazione, come accade spesso quando non si hanno gli strumenti per valutare questo processo”.

Giovanni Pischedda, agronomo ed ex sindaco di Buddusò, ha ricordato come il nomignolo binicheddu, affibiato al vino buddusoino, è in qualche modo un dispregiativo “Nato per indicare un vino senza personalità o carattere. Per noi a Buddusò il vino non ha mai rappresentato un bene economico, ma semmai un momento di svago talvolta irrazionale e poco tecnico. Il nostro, nel tempo, è stato un vino che derivava da una non conoscenza specifica delle tecniche di impianto, in genere rosato, sui 10-11 gradi e difficile da definire. Tuttavia abbiamo amato il nostro vigneto e il nostro vino finiva per piacerci quando lo si beveva nei bar e nelle cantine. Le persone sostenevano che la vite non poteva essere coltivata a Buddusò in maniera tale da dare un prodotto soddisfacente. Davanti a questa presa di posizione si è assistito ad una reazione dei buddusoini nei confronti del vino. Sono convinto che qua la vigna può avere tutte le chances per produrre in maniera soddisfacente. Affidandosi alle nuove conoscenze sviluppate si può sviluppare un vino del tutto particolare. È necessario, sì, migliorare il nostro vino, ma facendo attenzione a non ca

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