Gruppo Folk "Peppino Mereu" | Tonara
STORIA DELL'ASSOCIAZIONE
Il gruppo folk Peppinu Mereu di Tonara, che prende il nome dal più importante poeta in lingua sarda del paese, si è ricostituito recentemente nel 2015, dopo anni di assenza. E' composto da ragazzi di tutte le età che si sono uniti nell'intento di far rivivere le tradizioni locali ormai quasi perse. I componenti svolgono balli e processioni in costume tipico tradizionale e vengono accompagnati dal giovane organettista Marco Casula.
ABBIGLIAMENTO FEMMINILE
Il vestiario femminile è formato da su muccadore, o fazzoletto, che può essere corto o lungo, ricamato a mano con motivi floreali per le occasioni più importanti. Il fazzoletto più lungo è detto a nae 'e giardinu, o issalle, o issallu, in tibet, con le frange e con un ricamo floreale policromo e simmetrico a centro. Questo tipo di scialle veniva utilizzato generalmente ai matrimoni.
Sa camisa, camicia in tela bianca, molto ampia e con ricami nei polsi (brutzittos), nel petto a intaglio o a bastonette, ossia a pieghettine fini, ricamate anche nel collo. Is pallettas, il bustino, generalmente di broccato, velluto o terziopelo ornato con seta damascata. Su tzippone, la giacca di broccato o velluto, presenta le maniche aperte tagliate asimmetriche per permettere la fuoriuscita della camicia a sbuffo.
Sa chinta, grembiule di panno rosso o di orbace, oppure più scura (chinta cotta) se indossata dalle orfane. Nella parte inferiore è caratterizzata da varie decorazioni. S'abratzeddu, la gonna, sempre di orbace o panno scarlatto, a fitte pieghe nella parte inferiore formata da tre parti: s'iffertoriu, s'arreffettu e s'orrollu che possono essere in seta, broccato o velluto. Le vedove tingevano di nero il proprio costume o lo riconfezionavano con stoffe nere.
Sul capo indossano su manteddhu un drappo quadrato che nascondeva parte del viso e formava sulla fronte una punta verso l'alto (su biccu) sotto s'iskoffia che teneva in ordine i capelli. Le orfane di padre o madre (mesu luttu) invece indossavano sa chinta più scura di color bordeaux o vinaccia, così come is palettas e su tzippone. In testa mettevano uno scialle scuro, generalmente marrone o nero e senza nessun tipo di ricamo.
ABBIGLIAMENTO MASCHILE
L'abito maschile si compone di otto parti:
- Sa berritta, il berretto, nero e a forma di lungo rettangolo. Quando non si indossa si porta in sa brentera o sulla spalla;
- Sa camisa, la camicia, bianca e di tela mussolina o di lino;
- Su tzippone, già rosso, posto sopra la camicia e con le maniche aperte con due asole simmetriche all'altezza dei bicipiti in modo da far intravvedere quest'ultima che esce a sbuffo dall'intaglio;
- S'iste e pedde, o este e pedde, è il gilè più grosso, generalmente fatto con lana di pecora nera o conciato con pelle di vitello o capretto;
- Sa brentera, cintura di cuoio con varie rifiniture posta sull'addome;
- Sa cardacula, gonnellino nero che viene posto sopra is cartzas, che non sono altro che le regas tonaresi e presenta alle estremità rifiniture in rosso con ricami e merletti;
- Is cartzones (pantaloni) bianchi ampi e di lino, che si tengono dentro is cartzas e che ricoprono la gamba dal ginocchio fino alla caviglia.
CURIOSITA'
Tonara è un paese di 1983 abitanti della provincia di Nuoro. Il paese è noto in Sardegna per la produzione artigianale e il commercio del torrone e dei campanacci. Negli ultimi anni il commercio del torrone sta superando il mercato nazionale per approdare nei mercati esteri fino alla Cina.
Discreto lo sfruttamento del patrimonio forestale che è rivolto principalmente alla produzione di legna da ardere e in piccola parte legname da opera (castagno). A Tonara è in crescita anche il turismo montano. Ogni anno decine di turisti vengono richiamati nel paese montano per la manifestazione legata ai murales.
In Sardegna il paese è noto anche per aver dato i natali a uno dei più importanti poeti in lingua sarda: Peppinu Mereu. Il comune di Tonara come ora lo conosciamo, è nato dalla fusione di tre rioni: Arasulé, Toneri e Teliseri. A questi tre si è successivamente aggiunto un altro quartiere: Su Pranu.
A breve distanza dal paese si trovano punte piuttosto alte come Mungianeddu, già monte Margianeddu, (1468 m) e Conca Giuanni Fais (1496 m).
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