Momenti di tensione ad Atreju, durante l’intervento della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Alcuni studenti si sono alzati in sala interrompendo il suo discorso e protestando contro il nuovo “semestre filtro”, ritenuto penalizzante: “Non ce la facciamo più, rischiamo di perdere un anno!”, hanno urlato. La ministra ha reagito citando Berlusconi: “Sapete come diceva il presidente Berlusconi? Siete sempre dei poveri comunisti. Prima di contestare fatemi parlare. Questo dimostra la vostra inutilità”.

Gli animi si sono ulteriormente accesi, tanto che Bernini è scesa dal palco per affrontare il gruppo di studenti a pochi passi: “Stavate meglio pagando 30mila euro? Ho investito 9,4 miliardi sull’università e oltre 800 milioni sulle borse di studio. La loro è una strategia del caos: parlano, ma non ascoltano”.

Risalita sul palco, Bernini ha rivendicato il proprio atteggiamento: “Sono scesa tra il pubblico, ho raccolto le loro domande e ho risposto. Ma hanno cominciato a contestarmi prima che parlassi. Le contestazioni devono avere contenuti, non essere slogan vuoti. Io sto facendo una riforma seria, con domande serie che formeranno medici seri”.

La ministra ha spiegato che il nuovo percorso di accesso a Medicina è in fase di prima applicazione:
“Noi riflettiamo continuamente. Non possiamo penalizzare gli studenti: tutto ciò che c’è da aggiustare, sarà aggiustato. Ma governare significa avere il coraggio di decidere”.

Bernini ha anche affrontato il caso dell’errore nel secondo appello del test di Medicina nella sezione di Fisica, dove una domanda riportava due risposte identiche e corrette: “C’erano due errori. Per il quesito sbagliato verrà assegnato un punto. Nel compito di Fisica si partirà da un punto. È vero: c’era un errore nel documento”.

Sul piano tecnico, la ministra si è detta certa che non resteranno posti vacanti: “Saranno riempiti tutti i 24mila posti della graduatoria di Medicina, sulla base del merito. La graduatoria scorrerà entro il 28 febbraio. Chi non entrerà nelle prime dieci sedi scelte, avrà comunque i crediti formativi accumulati”.

Bernini rivendica il cambio di approccio: “Prima molti candidati venivano ghigliottinati fuori dai cancelli delle università. Oggi 55mila studenti stanno studiando e accumulando crediti. Capisco ci siano incomprensioni fino a febbraio, ma la riforma apre le porte dell’università, non le chiude”.

Infine, Bernini ha risposto alla possibilità di nuovi contenziosi collettivi: “Ho visto ricorsi per tutta la vita. Fanno più comodo agli avvocati che ai ricorrenti. I ricorsi sono legittimi, ma suggerirei agli studenti di concentrarsi sulla riforma che offre loro una possibilità reale di entrare”.

"Davanti a ragazze e ragazzi che protestano legittimamente contro una riforma rivelatasi un colossale flop, la ministra ha pensato bene di rispondere non nel merito, ma insultandoli", hanno accusato la deputata Pd Irene Manzi e il senatore Pd Francesco Verducci. "Meglio comunisti che berlusconiani", è il pensiero di Giovanni Barbera, della direzione nazionale di Rifondazione Comunista.