Si accende lo scontro politico in Sardegna sul tema del conflitto israelo-palestinese, con un durissimo botta e risposta tra il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Paolo Truzzu, e il consigliere regionale, della lista Uniti per Todde, Valdo Di Nolfo. Al centro delle polemiche, un post pubblicato da quest’ultimo sui social, nel quale accusa la premier Giorgia Meloni di essere “complice del genocidio” nei confronti del popolo palestinese.

Truzzu: “Linguaggio indegno per un rappresentante delle istituzioni”

Il primo affondo arriva da Paolo Truzzu, che ha duramente criticato le parole del consigliere di opposizione, giudicandole inaccettabili per chi ricopre un incarico istituzionale.

"È gravissimo - ha dichiarato Truzzu - che anche i rappresentanti delle istituzioni facciano irresponsabilmente il verso alle piazze violente, accusando, in un post sui social, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di essere 'complice del genocidio'. Valdo Di Nolfo ha utilizzato un linguaggio indegno e inadeguato per un consigliere regionale. Un modo abietto di fare, strumentalmente, propaganda politica sulla pelle del popolo palestinese".

Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha poi chiesto una presa di posizione netta da parte della presidente della Regione Alessandra Todde e delle forze di centrosinistra: "Sarebbe opportuno che la presidente Todde, visto che Di Nolfo è stato eletto nella lista 'Uniti per Todde', e il centrosinistra prendessero immediatamente le distanze da questi toni e da queste accuse, che nulla hanno a che vedere con la legittima polemica politica e che configurano il reato di diffamazione".

Di Nolfo: “Complice è chi finanzia un governo genocida”

La replica di Valdo Di Nolfo non si è fatta attendere ed è stata altrettanto dura. Il consigliere regionale ha respinto al mittente le accuse, ribadendo le proprie posizioni e attaccando frontalmente il governo Meloni.

"Mi dispiace per il collega Truzzu - ha detto Di Nolfo, ma c’é chi da sempre sa da che parte stare e mantiene salda la propria posizione, contro l’apartheid in corso nei territori palestinesi occupati abusivamente e con la forza, contro le segregazione razziale utilizzata come attività istituzionale da parte del governo Netanyahu, contro chi brucia i bimbi vivi, contro chi bombarda ospedali, contro chi ammazza 65.000 civili, di cui 20.000 bambini".

Di Nolfo ha poi rincarato la dose, accusando l’esecutivo italiano di sostenere economicamente Israele: "Si, caro Truzzu, sì cari Fratelli d’Italia: gli ignavi durante un genocidio in corso sono complici. Complice è chi si gira dall’altra parte, complice è la presidente Meloni che mai ha voluto riconoscere lo Stato di Palestina, che mai ha utilizzato il termine genocidio nei confronti dello sterminio in atto nei confronti del popolo palestinese che sta puntando dritto alla soluzione finale. Complice è chi - solo nel 2024- ha acquistato dallo stato genocida di Israele ben 154 milioni di euro di armi. Soldi delle tasse dei sardi e degli italiani, che verranno gestiti dal Ministro delle Finanze israeliano, quello stesso Smotrich secondo il quale "serve l’annientamento totale della popolazione Palestinese” e si è offerto come boia per farlo"

Il consigliere ha inoltre lanciato una sfida diretta: "Le vigliacche minacce di querela non mi intimidiscono -continua-. Se sono così convinti delle loro idee, invito il capogruppo FDI regionale e la Prima Ministra Meloni a querelarmi".

Di Nolfo ha infine ribadito che continuerà a sostenere la causa palestinese anche di fronte a possibili azioni legali: "Il movimento a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio di Netanyahu non si fa intimidire da dei politici ignavi. Continueremo a dirlo sui social e nelle piazze: il governo Meloni è complice del genocidio messo in atto da Netanyahu. E adesso querelateci tutti!".