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A tu per tu con una strega moderna

Esistono ancora le streghe moderne? E se sì come vivono? Cosa fanno? Quali doti possiedono? Noi ne abbiamo incontrata una

A tu per tu con una strega moderna

Di: Sabrina Cau e Alessandra Leo


Il termine “strega” oggi fa un po’ sorridere, ma il mondo delle streghe è tuttora vivo e diffuso e si esprime nei più svariati aspetti permeando soprattutto le persone più sensibili. Noi abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con una di loro, si chiama N. (useremo solo l’iniziale del suo nome) e da sempre usa i suoi doni particolari per mettere in pratica l’antica arte della magia. N. vive in un piccolo paese del sud Sardegna, la sua è una famiglia come tante sempre pronta a sostenerla e a supportarla moralmente soprattutto nelle difficoltà.

Si, perché N. fin da  bambina vittima di pregiudizi, ha avuto diversi momenti bui, a cominciare dagli episodi di bullismo a scuola. Tuttavia è sempre riuscita a rispondere alla prepotenza con assoluta indifferenza, continuando a vestirsi e comportarsi come meglio ha creduto e ha sentito in ogni momento della sua vita. Adesso N. è una giovane donna con un carattere forte e determinato pronta a seguire tutto ciò che sente dentro, senza imposizioni o costrizioni.

Libera.

Ha accettato di parlarci della sua vita da “strega moderna” e l’intervista che segue vi farà scoprire un po’ di più un mondo insolito che attraversa secoli e culture.

Ciao N. siamo felici di averti con noi, presentati: parlaci un po’ di te.

“Ciao, grazie, anch’io sono contenta di essere qui con voi. Fin da piccola sono stata attratta da tutto ciò che è magia e mistero, quasi come se un magnete immaginario mi spingesse sempre in quella stessa direzione. Mi informo, studio e seguo ciò che sento senza aderire a nessuna filosofia specifica tra quelle preesistenti, in quanto sono convinta che ognuno di noi sia sempre in evoluzione e abbia da imparare continuamente. Chi interagisce con il mondo della magia ha sempre delle doti fuori dall’ordinario che deve imparare a gestire con consapevolezza ed equilibrio emotivo, io ho le mie e periodicamente, a seconda di come mi sento, sono più o meno ispirata ad utilizzarle”.

Quali pratiche svolgi tra quelle considerate “da strega”?

“Tra le tante pratiche, ho imparato da autodidatta a leggere i tarocchi all’età di ventisei anni. Per quanto riguarda, poi, i riti veri e propri lavoro anche con la luna e le fasi lunari, trovarsi in sintonia totale con la sua energia è un’esperienza unica e indescrivibile. Ho convinzioni e  credenze che variano e si arricchiscono di continuo: l’evoluzione di ogni essere umano porta inevitabili cambiamenti; per il resto, a parte uno stile da molti definito particolare, sono una normale ragazza poco più che trentenne che vive una vita comune”.

Come e quando hai iniziato a svolgere queste pratiche?

“A sedici anni ho iniziato a  essere attratta da tante cose che nel mio paese risultavano, forse, troppo bizzarre o addirittura  pericolose. Gli abiti che indossavo, per esempio,  erano molto particolari e sempre scuri. I ciondoli e i gioielli che portavo al collo non godevano del “consenso popolare”, tant’è vero che spesso sono stata additata a “satanista”, ma ho sempre seguito le mie passioni, nonostante i preconcetti. Mi sono iscritta in tanti blog online sull’esoterismo e lì ho incontrato persone con i miei stessi interessi,  perciò ho cominciato a condividere le mie  esperienze con loro e ho scoperto che avevano le paure e le insicurezze  che avevo anch’io di fronte a questo mondo , ma avevano anche la mia stessa voglia di esplorarlo fino in fondo. Per fortuna ho avuto  una  famiglia sempre al mio fianco che ha compreso, fin da subito, la mia passione e i miei desideri”.

Se potessi utilizzare le tue doti per ribellarti a qualcuno che ti ha fatto soffrire con pregiudizi e ignoranza, lo faresti?

“ASSOLUTAMENTE Sì! (ride) E in modi diversi a seconda di chi mi ha fatto del male; bisogna innanzitutto capire se ne vale la pena investire tempo ed energie”

Le streghe non dovrebbero essere sempre giuste e rette perché rispondono alla famosa “Legge del tre o del ritorno”? Ovvero: qualsiasi cosa si faccia torna sempre indietro moltiplicata per tre.

“Queste sono solo convinzioni errate, basta sapersi proteggere”.

Nella tua famiglia c’erano o ci sono persone con questo “dono”?

“Nella mia famiglia ci sono diversi spiriti liberi, sono sempre stata ispirata da esempi di indipendenza e libertà di scelta, però non ho avuto parenti che mi hanno insegnato riti o pratiche particolari; tipo la “medicina per il malocchio”, per farvi un esempio, in Sardegna è una pratica tramandata dalle donne anziane di molte famiglie, io non so farla e i tarocchi, come ho detto prima, ho imparato a leggerli da sola”.

Ti è mai capitato di aver paura delle tue stesse doti?

“Sì, per esempio, quando vedo realizzato davvero ciò che i tarocchi mi “dicono”, mi capita spesso di essere sopraffatta dall’ansia quando le carte dei tarocchi rispondono con brutte notizie che riguardano persone a me care, brutte notizie che purtroppo si trasformano in  eventi reali poco tempo dopo. O soprattutto quando entrando in una casa o in una stanza, avverto sensazioni di tristezza e pianto improvvisi e poi scopro che in quegli stessi luoghi sono avvenute morti violente o suicidi. Una cosa in particolare mi ha terrorizzata più di tutte: quando ho avuto a che fare con un’entità maligna che voleva farmi del male”

Credi in Dio?

“No, ho la mia fede e il mio modo di vivere che potrebbe essere considerato una religione, come quella di un cattolico praticante o di un buddhista ad esempio”.

Halloween è passato da un mese, come l’hai trascorso?

“Contrariamente a ciò che pensano molti, non sono andata in giro a scuoiare animali nei boschi e a fare sacrifici (ride): ho fatto una cena normalissima con amiche streghe. Ecco, a questo proposito, vorrei dire che la vita delle persone che posseggono doti come le mie o che hanno credenze diverse da quelle della massa è una vita come tante; ovviamente ci sono streghe che seguono particolari filosofie e che magari svolgono riti anche molto articolati, ma noi siamo, per la maggior parte, persone normali con vite assolutamente normali”.

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