Carbonia

Carbonia. 11 luglio 2017, ancora ombre sulla morte di Sebastian Casula. “Martirizzato da mostri criminali senza scrupoli”

L'avvocato Piscitelli: "Noi di Penelope non ci fermiamo, perché chi dimentica cancella, noi non dimentichiamo e chiediamo sempre Verità e Giustizia"

Carbonia. 11 luglio 2017, ancora ombre sulla morte di Sebastian Casula. “Martirizzato da mostri criminali senza scrupoli”

Di: Redazione Sardegna Live


Sono trascorsi cinque anni dalla scomparsa di Sebastian Casula, il 39enne di Carbonia uscito di casa con la sua bici l’11 luglio 2017 e trovato impiccato a un albero in un bosco in località Monte Leone il 12 agosto 2017.

La sua morte resta avvolta nel mistero. Da subito la mamma di Sebastian, Francesca Sanna, il padre e il fratello scartarono l’ipotesi del suicidio ed affidarono la loro difesa all’avvocato Gianfranco Piscitelli, presidente di Penelope Sardegna, che si è sempre battuto per negare l’ipotesi del suicidio.

"L’11 luglio per Penelope Sardegna è un giorno del ricordo perché nove anni fa scompariva Irene Cristinzio da Orosei e nello stesso giorno, ma di cinque anni fa, scompariva Sebastian Casula da Carbonia – commenta l’avvocato Piscitelli -. Di Irene Cristinzio non abbiamo più saputo nulla, di Sebastian, invece, Seby per amico e parenti, venne ritrovato dopo un mese impiccato ad un albero. Nel caso di Irene ricerche vane e due archiviazione, nel caso di Sebastian un ritrovamento avvolto da misteri, una morte mascherata da suicidio con indagini che portano a 8 indagati ma, entrambi i casi, restano oggi senza risposte per i familiari e amici. Infatti, anche il caso di Sebastian Casula, dopo ben cinque anni, attende risposte certe, Verità e Giustizia. Il P.M. dott. Danilo Tronci ha ultimato le sue indagini, ma come legale della famiglia non ho ancora ricevuto nulla di ufficiale circa i rinvii a giudizio. Francesca Sanna, la madre di Seby, si consuma ogni giorno di più dal dolore e tutte le mattine, appena apre la finestra, è costretta a vedere il panorama di quella maledetta montagna dove mani vili hanno condotto la regia di quel finto infamante suicidio”.

“Noi di Penelope non ci fermiamo, perché chi dimentica cancella, noi non dimentichiamo e chiediamo sempre Verità e Giustizia per gli scomparsi, le scomparse non si archiviato mai!”, conclude l’avvocato Piscitelli.

“Mio Sebastian, sono distrutta dal dolore, con lo sguardo rivolto verso la montagna. Non mi do pace”, scrive oggi mamma Francesca.

“Cinque anni ad oggi sei uscito di casa senza fare ritorno. Cinque lunghi anni ancora senza risposta, mi chiedo se una mamma può soppravvivere a lungo pensando al tuo corpo vilipeso in quella impervia montagna, sotto il sole cocente.  Sei stato martirizzato da mostri criminali senza scrupoli. Nel tuo martirio Sebastian sei un Angelo tra gli angeli e tutti i giorni sento la tua presenza e i tanti messaggi mi mandi”.

“Mi manca tanto la tua presenza - continua - ma io sopravvivo in quanto ho l'amore di Gesù e di Maria che mi sostengono nei momenti più bui delle mie giornate. Riposa in pace figlio mio, dove più nessuno potrà farti del male. Prega per noi distrutti dal dolore. Sempre nei nostri e sai bene che dove non arriva la mano dell'uomo, arriva quella di Dio. Sempre con noi Sebastian, Mamma Papa ed Omar. Ti giunga la mia preghiera, cuore mio mi manchi tanto”.

Aggiornamento 4 ottobre 2023 ore 11:39. Iniziato ieri il processo.

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