Cagliari

Sant’Efisio, un’edizione numero 363 tutta al femminile con l’Alter Nos Raffaella Lostia

I numeri: 205 cavalieri, 20 traccas, 118 Comuni sardi coinvolti, 91 associazioni. Costo totale 500mila euro, spesi dal Comune e dalla Regione

Sant’Efisio, un’edizione numero 363 tutta al femminile con l’Alter Nos Raffaella Lostia

Di: Alessandro Congia


In conferenza stampa i grandi numeri per un’edizione inedita, tutta in rosa: la prima Alter Nos della sagra dell’Isola dedicata al santo martire Guerriero, Efisio, sarà infatti la dipendente della municipalità cagliaritana di palazzo Bacaredda, Raffaella Lostia.

Poi i numeri, tutti di grande richiamo turistico e di fede religiosa, con 205 cavalieri, 20 traccas, 118 Comuni sardi coinvolti e 91 associazioni. Costo totale 500mila euro, spesi dal Comune e dalla Regione.

Alla conferenza stampa, l’assessore alle Attività Produttive, Marzia Cilloccu e il sindaco, Massimo Zedda: dal 1° al 4 maggio 2019, grande festa con i colori e i suoni della Sardegna, con lo stretto coinvolgimento anche dei Comuni di Sarroch, Villa San Pietro, Pula e Nora. 

Lunedì 1 maggio si rinnova il tradizionale appuntamento con la Festa di sant’Efisio. Le celebrazioni in onore de “su martiri gloriosu” (il martire glorioso), si confermano un vero e proprio dono per le migliaia di pellegrini che ogni anno giungono da ogni angolo della dell’Isola per venerare il santo che il popolo ha voluto innalzare a protettore della Sardegna e non soltanto di Cagliari.

Questi i numeri della solenne processione: 91 le associazioni di devoti a piedi, in abbigliamento tradizionale, in rappresentanza di 23 sub regioni storiche, 205 i cavalieri in rappresentanza di 34 località, 20 le tracas, provenienti dal Campidano, dall'Iglesiente, dal Sulcis, dalla Trexenta e dal Campidano di Oristano. Le formazioni di suonatori di launeddas che segneranno musicalmente i passaggi principali della processione saranno 6, mentre 4 saranno i plotoni di miliziani a cavallo (per un totale di 56 unità) che scorteranno il Santo nel suo percorso cittadino. I Comuni coinvolti, considerati i gruppi a piedi, le coppie per i guidoncini delle sub regioni storiche, i cavalieri, le tracas, i miliziani, gli strumentisti, i cori polifonici e gli artisti, saranno in totale 118.

“Festa di popolo”, l’ha definita il sindaco Massimo Zedda incontrando i giornalisti stamattina al Municipio, “attorno a cui per il 363esimo anno la comunità regionale può ritrovare la sua memoria e la sua identità più antiche” e che si articola in quattro giornate scandite, come da tradizione, dalla narrazione in lingua sarda fatta dal patrimonio etnografico ed etnomusicale. Sino alla notte del 4 maggio, quando nella chiesetta di Stampace sarà sciolto il voto che i cagliaritani fecero nel 1656 a sant’Efisio, per liberare la città dalla peste.

Anche per il 2019 il programma è straordinariamente ricco di proposte e di eventi (link più sotto), da Cagliari sino a Nora e ritorno, passando per Giorgino, La Maddalena, Su Loi, Sarroch, Frutti D’Oro, Volla d’Orri, Villa San Pietro e Pula. “Si inizia sabato 30 aprile, alle 21, nella piazza Del Carmine con il concerto di Elenena Ledda, artista di fama internazionale, principale esponente femminile della musica in lingua sarda”, ha annunciato Marzia Cilloccu.

“Il giorno dopo, l’1 maggio, alle 18, la cerimonia di assegnazione del Premio Toson d’Oro – ha aggiunto l’assessora alle Attività produttive e Turismo - consistente in targa riportante l’immagine del medaglione in oro massiccio donato nel 1679 da Carlo II Re di Sardegna e d’Aragona, da assegnare a personaggi, enti o istituzioni che a vario titolo hanno legato la loro attività artistica o professionale alla Festa di sant’Efisio". A seguire, sempre nella piazza Del Carmine, la serata di balli popolari.

Alla conferenza stampa anche Carla Medau, sindaca di Pula, Salvatore Sarigu vicesindaco del Comune di Villa San Pietro, Beniamino Piga, assessoree al Turismo del Comune di Capoterra, Valter Onano della Diocesi di Cagliari e Giancarlo Sanna, presidente e primo guardiano dell'Arciconfraternita del Gonfalone. Insieme agli altri enti e associazioni, sono tutti impegnati nel lavoro per la valorizzazione culturale della Festa che, inserita nella lista dei Patrimoni italiani per l'UNESCO, dopo il percorso di candidatura per l’inserimento nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità avviato nel 2013, riceve per l'unidicesimo anno consecutivo il patrocinio della Commissione Nazionale per l'UNESCO per l’alto valore, la tutela e la promozione del patrimonio etnografico e culturale popolare.

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