Detenuto si crea delle ferite, aggredisce e sputa il sangue in faccia a un Agente
Un detenuto del carcere di Uta si è rifiutato di rientrare in cella aggredendo un agente penitenziario.
Di: Redazione Sardegna Live
Il detenuto appartenente al circuito media sicurezza ha avuto prima un diverbio animato con altri detenuti nel cortile del carcere e poi, al rientro in sezione, ha iniziato a inveire e a minacciare di morte un Agente rifiutandosi di rientrare nella propria cella.
Successivamente il detenuto ha cercato di aggredire lo stesso Agente, che è riuscito a chiamare i soccorsi, si è procurato delle ferite in bocca con le unghie e ha sputato il sangue in faccia a un altro Agente che era intervenuto per portare l'ordine nella sezione.
A renderlo noto è il Coordinatore provinciale di Cagliari della UIL Penitenziari, Raffaele MURTAS: “E' l'ennesimo episodio critico nell'Istituto di UTA, la UIL continua a denunciare la scellerata decisione dei vertici dell'Amministrazione di ammassare i detenuti nelle sezioni senza averli selezionati almeno nelle prime fasi iniziali.
Per contro nell'ultima mobilità del personale sono stati trasferiti solamente 5 Poliziotti e 4 Poliziotte a fronte di una carenza organica di 130 Agenti e nonostante in centinaia sardi, abbiano presentato richiesta di trasferimento per l'Istituto cagliaritano”.
Continua il coordinatore regionale della UIL Michele CIREDDU che afferma :" Le condizioni dell'Istituto di UTA non sembrano interessare ai vertici regionali, il personale di Polizia Penitenziaria si sta sobbarcando le problematiche che era facile prevedere ma che non sono state pianificate con la giusta attenzione, ci batteremo anche attraverso la sensibilizzazione dell'opinione pubblica per risolvere i problemi dell'Istituto perché` gli Agenti hanno il diritto di lavorare con dignità e con la dovuta sicurezza.
Siamo ancora in attesa di un Provveditore in pianta stabile segno della scarsa attenzione per le problematiche del sistema penitenziario dei vertici dell'Amministrazione, in una regione in cui le condizioni lavorative sono drammatiche.
Metteremo in atto tutte le forme di protesta per cercare di sensibilizzare l'ottusità di un Amministrazione troppo distante dalle dinamiche che devono risolvere esclusivamente i Poliziotti Penitenziari”.