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È scontro aperto fra la premier Giorgia Meloni e gli attivisti italiani della Global Sumud Flotilla, sempre più vicini al limite imposto dal blocco navale israeliano al largo di Gaza.
Le imbarcazioni che varcano il Mediterraneo potrebbero raggiungere la linea arancione attorno alle 2 di questa notte. A nulla, finora, sono valsi gli inviti della classe politica italiana, del presidente della Repubblica Mattarella e di Papa Leone ad accogliere una soluzione alternativa per consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione Palestinese.
FLOTILLA: "PER LA PREMIER SIAMO PERICOLOSI"
"La presidente del Consiglio ha definito la Global Sumud Flotilla un pericolo per il ‘piano di pace’ americano – si legge in una nota di questa sera della Flotilla –. Avete letto bene: civili disarmati, attivisti nonviolenti e navi cariche di farina e medicinali sarebbero una minaccia alla stabilità. Il paradosso è evidente: si chiama pace un progetto che condanna Gaza a restare prigione a cielo aperto, e si bollano come "nemici" coloro che tentano di spezzare un assedio illegale". Lo scrive in una nota la Global Sumud Flotilla, sottolineando che "stanotte non è a rischio solo l'equipaggio della Flotilla, ma il diritto internazionale stesso, calpestato da un Governo che preferisce accodarsi ai diktat di una strategia neocoloniale".
"Diversi Paesi hanno scelto di rispettare la legge; l'Italia, invece, certifica la propria noncuranza. Colpisce che la presidente Meloni non abbia mai pronunciato la parola "legalità" e non abbia citato l'artefice del genocidio: lo Stato di Israele. Non una calamità naturale, non una "guerra", ma la responsabilità precisa di un potere che assedia, affama e bombarda una popolazione civile. A fine agosto l'OMS aveva lanciato l'allarme: entro la fine di settembre oltre 640 mila persone a Gaza sarebbero entrate in carestia l'equivalente dell'intera città di Palermo. La vera minaccia - conclude la nota - è l'assedio, non la Flotilla".
MELONI: "STRUMENTALIZZATE LA POPOLAZIONE DI GAZA"
Tempestiva la risposta della premier italiana: "Leggo con stupore le parole della Flotilla che mi accusa di considerare “un pericolo” civili disarmati e navi cariche di aiuti – scrive sui social Giorgia Meloni –. La verità è semplice: quegli aiuti possono essere consegnati senza rischi attraverso i canali sicuri già predisposti".
"Insistere nel voler forzare un blocco navale significa rendersi - consapevolmente o meno - strumenti di chi vuole far saltare ogni possibilità di un cessate il fuoco. Perciò risparmiateci le lezioni di morale sulla pace se il vostro obiettivo è l’escalation. E non strumentalizzate la popolazione civile di Gaza se non vi interessa davvero il loro destino", aggiunge la presidente del Consiglio.