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Roma, 7 mar. (Apcom) - Violenza sulla moglie e sulla figlia minore. Per questo un 36enne palermitano, con precedenti di polizia, è stato allontanato dalla casa familiare perche ritenuto responsabile di abuso di mezzi di correzione e maltrattamenti in famiglia. La decisione è stata presa dal Gip di Palermo, Silvana Saguto, su richiesta del Pm, Vella Ancora. Il provvedimento è stato eseguito dalla squadra mobile di Palermo. Le violenze duravano da anni, soprattutto nei confronti della figlia. L'uomo la insultava scagliandola addirittura in più di una circostanza contro gli infissi, oltre che sulle scale di casa. Violenze anche sulla moglie, vittima a sua volta di ripetute pratiche vessatorie e di lesioni fisiche. L'episodio è emerso nei giorni scorsi quando la giovane madre ha accompagnato sua figlia 13enne all'ospedale per escoriazioni ed ecchimosi. Ai medici le due donne hanno fornito una versione di comodo del fortunoso incidente domestico. Immediata la segnalazione alla polizia che ha fatto scattare le indagini. Il clima di terrore e omertà in famiglia è stato finalmente rotto e la donna ha testimoniato denunciando le violenze domestiche. Proprio per rendere più efficace l'azione degli agenti impegnati anche in questo settore, nei prossimi giorni prenderanno il via dei corsi di perfezionamento tenuti dal dirigente della sezione della squadra mobile di Palermo. Si parlerà di prevenzione e repressione di violenze familiari e abusi su minori e donne, ma anche delle dinamiche psicologiche per fare in modo da sostenere le vittime degli abusi, anche alla luce della tipizzazione di nuovi reati nel settore, come lo "stalking".
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari, Sergio De Luca, oggi ha deciso di non convalidare l'arresto del cittadino ucraino di 21 anni, fermato dalla polizia con l'accusa di essere coinvolto in una truffa insieme ad altri complici non ancora identificati, che avrebbero sottratto 200mila euro a un anziano residente a Sassari.
Il giovane è stato arrestato sul posto mentre riceveva una busta contenente 15mila euro dalla vittima dell'inganno. Durante l'udienza con il giudice, accompagnato dall'avvocato Gianluigi Poddighe, l'ucraino ha scelto di non rispondere alle domande, ma ha fatto delle dichiarazioni spontanee, affermando di aver accettato l'incarico da amici di cui non ha rivelato l'identità, per ritirare una busta da un signore nel parcheggio di un centro commerciale a Predda Niedda, luogo in cui è stato arrestato. Ha sostenuto di non conoscere il contenuto della busta e di essere completamente estraneo alla truffa di cui viene accusato.
Il giudice ha accolto le argomentazioni dell'avvocato, che ha sottolineato l'assenza di prove concrete che collegassero il suo assistito alle truffe subite dal pensionato negli ultimi due anni, che hanno comportato la perdita di circa 200mila euro a causa di operazioni di trading online rivelatesi poi essere false. Secondo il giudice, il giovane potrebbe essere accusato di tentata truffa, ma le basi per mantenere l'arresto non sono sufficienti. Di conseguenza, l'arrestato è stato rilasciato e il caso è stato rimesso al pubblico ministero per ulteriori indagini.


