PHOTO
La situazione della qualità dell'aria in Sardegna per il 2024 è stata valutata come principalmente positiva, nonostante alcune problematiche specifiche che sono monitorate attentamente. Questo è il risultato della Relazione annuale sulla qualità dell'aria in Sardegna, redatta dall'ARPAS e presentata oggi, venerdì 5 dicembre, durante una conferenza stampa dall'assessora regionale dell'Ambiente Rosanna Laconi. La relazione fornisce una panoramica completa della qualità dell'aria nella regione, utilizzando i dati raccolti dalla rete di monitoraggio e suddividendo il territorio in diverse zone omogenee secondo la classificazione regionale.
“Sulla base dei dati registrati dalla rete regionale di monitoraggio e acquisiti attraverso le elaborazioni di ARPAS, emerge un quadro complessivamente favorevole - ha dichiarato l’assessora Laconi in apertura -. La qualità dell’aria in Sardegna si mantiene stabile entro i limiti di legge, con segnali incoraggianti anche nelle aree più complesse”.
Nell'Agglomerato di Cagliari, che comprende sei comuni e tre stazioni di misura, non sono state rilevate violazioni dei parametri normativi, con le principali fonti di emissione legate al traffico, al riscaldamento domestico e alle attività portuali, aeroportuali e ferroviarie.Le Zone Urbane Sassari e Olbia mantengono un quadro stabile e rispettano i limiti normativi. A Sassari, le emissioni provengono principalmente dal traffico e dal riscaldamento domestico, mentre ad Olbia, oltre alle fonti urbane, incidono anche le attività portuali e aeroportuali, senza superamenti dei valori limite.Le situazioni nelle Zone Industriali sono variegate. Ad Assemini-Macchiareddu si registra una diminuzione graduale dei livelli di anidride solforosa e dei PM10 nel lungo periodo, con superamenti contenuti nei limiti normativi. Nell'area industriale di Sarroch, i livelli di benzene stanno diminuendo senza eccedere i limiti, mentre a Portoscuso-Portovesme si osservano livelli bassi di SO₂ e lievi aumenti delle PM10, ma ancora conformi alle normative. A Porto Torres, i valori degli inquinanti sono contenuti e rispettano i limiti.Nelle Zone Rurali, che coprono la maggior parte del territorio regionale, le stazioni attive confermano valori stabili e entro i limiti normativi.Il monitoraggio dell'ozono e delle polveri sottili per metalli pesanti e IPA mostra valori ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge. Le polveri sahariane incidono sui livelli di polveri sottili in Sardegna, riducendo i superamenti giornalieri attribuibili alle sole cause antropiche, soprattutto nell'agglomerato di Cagliari e nelle principali zone monitorate, come evidenziato dalle elaborazioni ISPRA.
“Il nostro impegno prosegue nel rafforzamento del sistema dei controlli, nell’innovazione costante degli strumenti di monitoraggio e in un dialogo strutturato con i poli industriali e con i territori, affinché l’impatto delle emissioni possa ridursi in modo progressivo e misurabile - ha concluso l’assessora Laconi -. La tutela della qualità dell’aria resta una priorità assoluta, imprescindibile per la salute pubblica e per uno sviluppo realmente sostenibile”.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche la Direttrice dell’Arpa Sardegna, Nicoletta Vannina Ornano. “L'Agenzia regionale per la Protezione dell'ambiente ha fra le sue attività principali il controllo della qualità dell'aria attraverso una rete di 25 centraline dislocate in tutta l’isola – ha spiegato –. Si tratta di una delle attività più impegnative e per questo di recente abbiamo destinato una quota dei fondi PNC per ristrutturare la strumentazione in modo da garantire sempre la massima efficienza delle centraline e la massima qualità dei dati. I risultati vengono resi noti in maniera puntuale durante tutto l'anno e chiunque può andare a verificarli sul nostro sito o su quello di Sardegna Ambiente”.


