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Il nuovo accordo raggiunto al Tavolo del Latte convocato dal Ministero dell’Agricoltura segna un primo passo per arginare la crisi che negli ultimi mesi ha investito il settore zootecnico nazionale. Il Centro Studi Agricoli, attraverso la voce del presidente Tore Piana, valuta positivamente l’intesa che definisce un prezzo di riferimento per il latte vaccino pari a 54 euro al quintale da gennaio, destinato poi ad assestarsi a 53 e 52 euro nei mesi successivi.
“L’accordo rappresenta una prima risposta concreta alla crisi dei mercati”, osserva il Centro Studi Agricoli, ricordando come le quotazioni negli ultimi mesi siano crollate “fino a oltre il 30% in meno rispetto allo scorso anno”. Pur non configurandosi come una soluzione strutturale, la misura garantisce alle aziende “la possibilità di coprire i costi di produzione e un orizzonte di stabilità, essenziale per programmare le scelte imprenditoriali dell’immediato”.
Sulla scia dell’accordo nazionale, il Centro Studi Agricoli ritiene non più rinviabile l’apertura di un Tavolo del Latte Ovino in Sardegna, coinvolgendo Regione, organizzazioni professionali, cooperative e imprese della trasformazione.
“Il mercato ovino necessita oggi più che mai di certezza, governabilità e trasparenza”, sottolinea il Centro Studi, avvertendo che ulteriori cadute del prezzo del latte “metterebbero in difficoltà migliaia di aziende isolane”. Oggi in Sicilia si parla di 1,20 euro al litro e in Sardegna circolano contratti a 1,35 euro, valori giudicati “troppo bassi e potenzialmente devastanti per la tenuta del comparto ovino”.
Il Centro Studi Agricoli ribadisce con fermezza la propria posizione: “Il prezzo del latte ovino, alla luce delle condizioni di mercato e dei costi di produzione, non può scendere sotto 1,50 euro al litro”.
A sostegno di questa richiesta viene richiamato il recente provvedimento del Ministero dell’Agricoltura che ha stanziato 12,5 milioni di euro per il ritiro di pecorino destinato agli indigenti, un intervento che, secondo il Centro Studi, “aiuta a ridurre l’eccesso di offerta e sostiene il mercato”.
Queste misure, evidenzia l’organizzazione, dimostrano che “lo Stato sta intervenendo” e che la Sardegna deve “cogliere questa finestra per aprire un confronto serio e definire un accordo di filiera che tuteli pastori, trasformatori e l’intera economia ovina regionale”.
Nelle conclusioni, il Centro Studi Agricoli sollecita la Regione Sardegna e l’assessore all’Agricoltura a convocare entro gennaio un Tavolo del Latte Ovino con tre obiettivi prioritari: definire un prezzo minimo di garanzia pari ad almeno 1,50 euro al litro; individuare strumenti condivisi per la stabilizzazione del mercato; programmare l’utilizzo delle misure ministeriali e regionali oggi disponibili.
“La Sardegna non può permettersi l’ennesima stagione di incertezza. Serve una linea chiara, immediata e condivisa”, conclude il Centro Studi Agricoli.


