PHOTO
Un'ondata di cordoglio e commozione ha attraversato la comunità di Orune questo pomeriggio, quando la notizia della morte di Ciriaco Gusai si è diffusa in paese.
L'allevatore 69enne, scomparso domenica 27 luglio dalle campagne di Siligo, è stato ritrovato morto dopo lunghi giorni di ricerche oggi, 1° agosto. Il suo corpo senza vita abbandonato in un canalone nei pressi del suo podere ai piedi del Monte Santu che domina le campagne del Meilogu.
Gusai, che risiedeva nel Sassarese dove lavorava, era originario di Orune e Lollove e tanti compaesani, parenti e amici avevano preso parte in questi giorni alle ricerche come volontari, affiancando la task Force coordinata dalla Prefettura di Sassari e composta da decine di uomini dei Vigili del fuoco, Carabinieri, Cacciatori di Sardegna, Soccorso Alpino e speleologico, Guardia di finanza, Corpo forestale e Barracelli.
"BAE IN BON'ORA CIRÌ"
"In tanti abbiamo sperato e pregato fino alla fine – scrive una conoscente nel gruppo Facebook "Ammentos de Orune", allegando alcune foto di Gusai –. Oggi è arrivata la triste notizia. Bae in bon'ora Cirì. Ci saranno tanti cari amici ad aspettarti. Conserveremo caro il tuo bel ricordo. Un abbraccio alla famiglia".
"Uomo buono e saggio", ricorda un altro compaesano fra le decine di commenti di cordoglio che seguono il post. "Una persona distinta", ricorda un altro. E ancora: "Povero Ciriaco, che dolore, prega per noi".
LA SCOMPARSA
L’uomo si era allontanato dalla sua abitazione nel pomeriggio di domenica 27 luglio senza fare ritorno. Alcune ore più tardi, i familiari avevano dato l'allarme. “È scomparso Ciriaco Gusai, di 69 anni, nell’agro di Siligo – scriveva il nipote del 69enne in un appello pubblicato su Facebook –. Non si hanno più sue notizie da domenica sera, intorno alle 17:30. Chiediamo a chiunque avesse visto qualcosa o avesse informazioni utili di contattare immediatamente le forze dell’ordine o la nostra famiglia. Vi prego di condividere il più possibile. Ogni aiuto può fare la differenza”.
LE RICERCHE
Le ricerche sono andate avanti per giorni senza sosta, a Siligo e dintorni. L'allarme è scattato lunedì, quando i familiari hanno diramato anche numerosi appelli sui social.
In azione nelle campagne del Meilogu numerose squadre di soccorritori e volontari provenienti anche da Lollove e Orune (paesi d'origine di Gusai). Le squadre hanno scandagliato aree agricole, burroni, boscaglia e colline fra Siligo, Banari e Bessude.
La Prefettura di Sassari ha coordinato le operazioni condotte dagli uomini del Soccorso alpino e speleologico di Sassari e della Guardia di Finanza di Nuoro, i Carabinieri con anche lo Squadrone Cacciatori di Sardegna, i Vigili del fuoco, Corpo Forestale, alcune unità cinofile e le Compagnie barracellari di Banari e Bessude. Gli inquirenti avevano effettuato una scansione aerea dell’area grazie all’elicottero. A sorvolare la zona anche un velivolo dei Carabinieri e diversi droni.