La giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Oristano, Cristiana Argiolas, ha disposto il rinvio a giudizio per Monica Vinci, la donna di 54 anni accusata dell’omicidio della figlia tredicenne, Chiara Carta, avvenuto nel febbraio 2023 nella loro abitazione di Silì, frazione di Oristano. La donna comparirà davanti alla Corte d’assise di Cagliari il 4 febbraio 2026.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la 54enne avrebbe immobilizzato la figlia durante un probabile litigio e l’avrebbe colpita più volte con un punteruolo. Subito dopo il delitto avrebbe tentato di togliersi la vita gettandosi dalla finestra.

Determinante nella scelta della gup è stata l'ultima relazione della Rems di Capoterra, dove attualmente si trova la donna: secondo il responsabile della struttura non ci sono al momento elementi che possano far modificare la misura di sicurezza. Il che lascia intendere che la 54enne, assistita dall'avvocato Gianluca Aste, sia ritenuta ancora pericolosa socialmente, un elemento che ha aperto la strada al dibattimento.

In aula sarà battaglia sulle perizie. Il professor Maurizio Marasco, consulente della giudice Federica Fulgheri, e il professor Giampaolo Pintor, consulente dei difensori Gianluca Aste e Federica Sanna, hanno concordano sulla totale infermità di Monica Vinci al momento della tragedia. Entrambi hanno richiamato le patologie di cui la donna soffriva in passato e hanno insistito sulla pericolosità per sè e per gli altri. Il consulente del pm Valerio Bagattini, il professor Stefano Ferracuti, ha sostenuto invece la seminfermità dell'imputata.