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Tanta attesa e grande fermento in questi giorni, tra le strade di Urzulei, piccolo borgo incastonato tra le montagne e le gole del Supramonte che si prepara ad accogliere la prima edizione dell’evento "Tra montagne e tradizioni", in programma i prossimi 15 e 16 novembre.
La manifestazione, organizzata dalla Pro loco di Urzulei, con il sostegno del Comune e dell’Assessorato regionale del Turismo, consiste in una due giorni dedicata alla scoperta del territorio, della cultura e delle passioni che rendono viva la comunità, e nasce dal desiderio di raccontare e far scoprire un paese che conserva intatto il ritmo delle sue tradizioni.
Tra stand artigianali e percorsi enogastronomici, musica, balli, laboratori e spettacoli, Urzulei si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto dove la cultura e la tradizione sarde prenderanno vita in ogni angolo del paese.
IL PRESIDENTE DELLA PRO LOCO: "TRAMANDARE CULTURA E TRADIZIONI"
"Si tratta della prima edizione di questo evento, quindi speriamo di stupire e piacere, in modo da farne tante altre in seguito. Ringraziamo tutti i gruppi e gli artisti partecipanti, e speriamo di coinvolgere tutta la comunità e tantissimi visitatori — afferma ai microfoni di Sardegna Live il presidente della Pro loco Urzulei, Andrea Arba — sia per far scoprire loro la bellezza e la ricchezza del territorio di Urzulei, che la nostra cultura e tradizione. Soprattutto vogliamo tramandarle alle nuove generazioni, perché questo grande patrimonio culturale che abbiamo non si disperda, ma continui a vivere nel tempo".
"Tra montagne e tradizioni" nasce infatti come uno stretto abbraccio tra passato e futuro, tra chi ha mantenuto vive le usanze e chi oggi le riscopre con curiosità e gratitudine.
Il suggestivo borgo montano sarà per due giorni un luogo di incontro e di festa, dove il suono delle fisarmoniche si unirà al profumo del pane e dei formaggi e di altre prelibatezze locali, e le voci dei tenores, e le melodie di danze e canti risuoneranno per le vie attraverso un messaggio comune: "questa è la nostra identità, e vogliamo che continui a vivere".







