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Ha suscita la veemente protesta dei sostenitori della causa palestinese la presunta vacanza di alcuni militari israeliani in un hotel a cinque stelle nel territorio di Baia Santa Reparata, comune di Santa Teresa Gallura, nella costa settentrionale della Sardegna. La scelta della Sardegna e di altre regioni italiane come meta di vacanza sarebbe dovuta, stando a quanto ipotizzato, al fatto che il nostro è considerato un Paese amico e sicuro.
Alcuni militanti della rete pro-Pal hanno protestato sui social e nei pressi dell'albergo gallurese ritenuto alloggio dei militari israeliani. Movimento 5 Stelle e Avs hanno presentato interrogazioni parlamentari per fare luce sulla situazione e ottenere risposte su eventuali accordi fra governo italiano e israeliano per ospitare in "vacanza protetta" militari dell'Idf.
LA SINDACA: "NON CONOSCO LA NAZIONALITÀ DI TUTTI I TURISTI"
Non si è fatta attendere la risposta della sindaca della cittadina del nord Sardegna, Nadia Matta, che ha diffuso sui sociale un comunicato dettagliato. "Il Sindaco – ha spiegato rivolgendosi ai tanti che nelle scorse ore le avevano chiesto un parere sull'acaduto – non ha né competenze, né strumenti per conoscere le generalità, la provenienza o l’attività di ogni singolo ospite che soggiorna nel nostro territorio, né tantomeno può valutare eventuali implicazioni legate a problematiche di natura internazionale o di sicurezza per poi provvedere ad un eventuale allontanamento dal territorio. Questi compiti sono esclusivamente demandati alle Forze dell’Ordine, che operano con costanza e professionalità a tutela della sicurezza pubblica".
"Nonostante ciò – aggiunge la prima cittadina –, appresa la notizia delle manifestazioni dai social, mi sono tempestivamente informata presso il titolare dell’hotel interessato e presso le alte autorità competenti, per comprendere con esattezza cosa stesse accadendo. Mi è stato riferito che le manifestazioni erano state organizzate per contestare la presenza di alcuni ospiti civili israeliani, ritenuti dai manifestanti militari inviati in Sardegna per una “vacanza relax”".
"INSULTI INACCETTABILI"
"Tuttavia, secondo quanto riferito dalle Forze dell’Ordine, non è emerso alcun elemento che faccia pensare alla presenza di militari né a situazioni irregolari. Troviamo inaccettabile che, senza prove concrete, siano stati rivolti insulti gravi a persone che, fino a prova contraria, sono a tutti gli effetti ospiti civili e regolari di una struttura privata, nel pieno rispetto delle leggi italiane. Ricordiamo, infatti, che in Italia non esiste alcuna legge che vieti la libera circolazione o il soggiorno di cittadini israeliani, così come di altri cittadini stranieri regolarmente in possesso dei requisiti previsti dalla normativa nazionale ed europea".
"È quindi necessario ribadire che attribuire a questa Amministrazione responsabilità o competenze in merito all’arrivo e alla presenza di ospiti israeliani, così come la possibilità di impedirlo, è del tutto infondato. Se ci viene chiesto da che parte stiamo, rispondiamo senza esitazione e con fermezza: NOI STIAMO DALLA PARTE DELLA PACE, CONTRO TUTTE LE GUERRE. Proprio in quest’ottica, il Consiglio Comunale di Santa Teresa Gallura, dunque maggioranza e minoranza, ha trasmesso una nota all’ANCI Sardegna e all’ANCI Nazionale, con la quale si propone l’adozione, da parte di tutti i Comuni italiani, di una delibera di Consiglio unitaria contenente i seguenti punti:
• Esprimere una ferma condanna contro tutte le guerre;
• Condannare la gravissima crisi umanitaria in corso a Gaza, riconoscendo come disumani gli attacchi nei confronti della popolazione civile palestinese;
• Richiedere un immediato cessate il fuoco, l’apertura di corridoi umanitari permanenti e l’attivazione di solidarietà concreta verso le comunità colpite;
• Promuovere il riconoscimento internazionale dello Stato palestinese;
• Trasmettere tale documento alle principali istituzioni nazionali e internazionali".
"NON CI SCHIEREREMO CONTRO IL POPOLO ISRAELIANO"
"Solo attraverso una voce collettiva, unitaria e autorevole, possiamo conferire il giusto peso a un appello che riguarda i diritti umani fondamentali, la dignità delle persone e la responsabilità delle istituzioni nel contribuire a una pace giusta e duratura fra i popoli – conclude Nadia Matta –. Ma sia chiaro: Noi non ci schiereremo mai contro un intero popolo, perché questo rappresenterebbe la più grave e inaccettabile forma di razzismo. La storia ci insegna che i popoli, e non i governi, sono i primi a subire le conseguenze delle guerre. La nostra comunità è, e continuerà a essere, una comunità accogliente e rispettosa, dove i valori della democrazia e della convivenza civile permettono di distinguere tra le persone e le scelte dei governi, tra le opinioni diverse e le situazioni di conflitto. Con senso di responsabilità. Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale".