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La situazione della siccità in Sardegna è peggiorata rispetto a un mese fa e, per alcune aree territoriali, anche rispetto alla fine del 2014.
E' quanto emerge dal monitoraggio delle riserve idriche voluto dalla Giunta regionale che il 10 novembre aveva creato un tavolo ad hoc - di cui fanno parte assessorato dei Lavori Pubblici, Distretto Idrografico, Arpas, Protezione civile, Egas, Abbanoa e Enas - per valutare l'opportunità di richiedere al Governo lo stato di emergenza.
In base alle rilevazioni dell'Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna si registra, rispetto allo scorso 31 ottobre, una perdita nelle riserve di circa 25 milioni di metri cubi. La situazione di preallarme interessa in particolare l'area nord occidentale dell'Isola.
Rispetto all'anno scorso le maggiori criticità riguardano le aree servite dai serbatoi dell'Alto Tirso a Sos Canales (al 30 novembre era presente una quantità pari al 14% della capacità, una anno fa c'era acqua fino al 44%) e del Liscia (34% della capacità al 30 novembre, il 60% un anno fa).
La gravità della siccità nel Nord dell'Isola appare ancora più evidente se si esamina il bilancio idroclimatico, cioè se si considera la perdita di umidità per evaporazione e traspirazione vegetale. Ebbene, le temperature elevate degli ultimi mesi e la conseguente evapotraspirazione, hanno prodotto un'ulteriore significativa perdita di risorsa idrica. Per questo motivo, in accordo con Arpas, d'ora in poi il sistema di monitoraggio climatico sulla siccità resta operativo con continuità.
Nel frattempo, mercoledì 9 si riunirà il tavolo per analizzare l'insieme dei dati. Il quadro complessivo consente, con interventi in capo ad Enas e Abbanoa, di aumentare innanzitutto l'autonomia dell'invaso fino al prossimo gennaio, mentre nella prossima Giunta regionale verrà deliberato uno stanziamento di circa 190.000 euro per l'interconnessione dei due bacini dell'Altro Tirso e del Liscia. Gli interventi sono immediatamente realizzabili.
Per quel che riguarda il sistema idrico alimentato dal serbatoio del Liscia, oltre agli interventi nell'impianto di potabilizzazione, si sono individuati quelli necessari per incrementare il grado di interconnessione con il sistema Coghinas, massimizzando l'utilizzo in Gallura delle acque potabilizzate nell'impianto di Pedra Maiore alimentato dalla diga di Casteldoria.