Oltre 93,4 milioni di euro di beni sequestrati dalla Dia nel 2024 e quasi 160 milioni confiscati. Sono i numeri del report della Direzione Investigativa Antimafia che, focalizzando l'attenzione anche sulla Sardegna, individua negli assalti ai portavalori, nel traffico di stupefacenti e negli attentati agli amministratori locali i fenomeni criminali da bollino rosso nell'Isola.

In Sardegna, analizza l'Antimafia, «non si registra la presenza di associazioni di tipo mafioso a carattere autoctono tuttavia nelle attività di contrasto, eseguite nel corso degli anni, sono state riscontrate proiezioni delle mafie tradizionali che hanno posto in essere investimenti immobiliari proventi di attività illecite».

APPALTI PNRR

Il report, relativo a quanto avvenuto nell'anno 2024, è stato pubblicato oggi. Un documento che sottolinea le verifiche effettuate dalle Prefetture sarde sulle iscrizioni alla Banca dati nazionale dell'Antimafia da pate delle società che intendono partecipare ad appalti pubblici. Se in Sardegna nel 2023 erano state 19.210, nel 2024 sono divenute 21.119 con un aumento dalle 406 società coinvolte negli appalti nel 2023 alle 683 nel 2024. Dalle verifiche delle Prefetture, comunque, non emerge alcuna irregolarità in materia.

TRAFFICO DI DROGA

«La principale attività illecita – spiega la Dia in riferimento alla situazione sarda – si conferma essere quella legata al settore degli stupefacenti, con particolare riguardo alla coltivazione, con tecniche sofisticate, di vaste piantagioni di cannabis e non si può escludere che parte della produzione potesse essere destinata anche fuori regione». Sono emersi inoltre «contatti di soggetti criminali isolani con le tradizionali organizzazioni mafiose del sud Italia nel settore del traffico degli stupefacenti, finalizzati all'introduzione nel territorio isolano di cocaina».

ASSALTI AI PORTAVALORI

A destare ulteriore «allarme sociale», recita il documento, è il fenomeno «degli assalti ai portavalori, in quanto spesso commessi con modalità particolarmente cruente e a volte anche con armi da guerra. Nel periodo di riferimento sono stati registrati, infine, alcuni episodi intimidatori nei confronti di imprenditori e pubblici amministratori locali».

Sono tuttora in corso le indagini sull'ultimo clamoroso colpo messo a segno sulla Via Aurelia in provincia di Livorno quasi due mesi fa (undici sardi in manete nei giorni scorsi). Ancoras vivi nella memoria gli assalti analoghi avvenuti a Sassari e Siligo negli ultimi anni.

INTIMIDAZIONI E VIOLENZA

Nella relazione vengono elencate le varie intimidazioni e gli episodi salienti di criminalità avvenuti nel 2024: dal sequestro di 30 chili di cocaina operato dalla polizia l'11 aprile, all'assalto al portavalori di Siligo del 31 gennaio fino all'omicidio di Arzana del 9 luglio, per il quale è ritenuto responsabile il latitante Sandro Arzu, arrestato proprio ieri, 26 maggio, a Cagliari dopo due anni trascorsi alla macchia.