PHOTO
Parole toccanti, incisive e cariche di responsabilità. Il sindaco di Orani Antonio Fadda con un post su Facebook comunica alla sua comunità che due persone sono risultate positive al coronavirus.
Orani ai tempi del Coronavirus vive, più o meno come tutti i paesi, un insieme di emozioni e contraddizioni che un giorno studieremo nei libri di storia.
Da un lato, la serietà e il rispetto delle regole, che tantissimi seguono dal primo giorno, dall’altro lato, la leggerezza e l’incoscienza di quello che sta succedendo, di tanti altri che sembrano vivere in una sfera di cristallo.
Oggi a Orani abbiamo due casi positivi accertati, su 2800 residenti.
Circa cinquanta persone sono in quarantena obbligatoria perché hanno avuto contatti diretti con persone risultate positive.
Circa un centinaio, ma forse anche di più, sono in quarantena volontaria o precauzionale per differenti motivi, ritorni dal continente, contatti dubbi o precauzione sanitaria.
Questi numeri per alcuni sono fonte di paura, ansia e talvolta panico, per altri sono semplici numeri dati dal caso, dalla sfortuna, che sicuramente non ci possono far preoccupare.
Non so come i libri di storia racconteranno questi giorni, non so cosa noi racconteremo ai nostri nipoti, però so per certo che tanto dipenderà da noi, dai nostri comportamenti, dalla nostra volontà.
Tutti ormai sappiamo che il virus potrebbe essere ovunque, i tg e i giornali ce lo ripetono in continuazione. L’unica vera precauzione per noi e per i nostri cari è evitare contatti e non uscire di casa.
Molti di noi potrebbero essere positivi, senza avere nessun sintomo, io per primo. È questa la malvagità del coronavirus.
I casi delle regioni che ci hanno preceduto ci dovrebbero insegnare i comportamenti da rispettare e i reali rischi a cui stiamo andando incontro. Dobbiamo vivere queste giornate consapevoli e con un po' di sana paura, che ci deve portare ad avere maggiore attenzione. Dobbiamo vivere queste giornate pensando, temendo, di essere positivi, quindi con la massima attenzione e il rispetto necessario per non contagiare i nostri cari.
La situazione drammatica della sanità sarda ci invita ad avere ancora maggiore attenzione, siamo in totale emergenza, i nostri ospedali sono al collasso, il personale medico è poco e stremato.
Potremmo dire “l’avevamo detto”, la sanità è in crisi da anni, il nostro Ospedale è in difficoltà da tantissimo tempo, ma oggi siamo in emergenza ed è inutile cercare colpevoli o alimentare polemiche assurde.
Quando questo finirà, ci saranno tante cose da dire, sulla gestione delle emergenze, sulla pessima comunicazione di chi ci dovrebbe informare, sotto tutti i punti di vista, e su tanto altro. Ma adesso dobbiamo solo cercare di uscire in fretta da questo casino assurdo. Ognuno deve fare ciò che gli compete nel migliore dei modi, sanitari, istituzioni e cittadini.
Questo fine settimana a Orani aumenteranno i controlli, per tutti. Per chi fa attività motoria, per chi va a fare la spesa, per chi va in banca. Per chi ancora non l’avesse capito, siamo in emergenza.
La Regione oggi ha chiesto di portare l’esercito nelle nostre strade e a Roma si discute di ulteriori decreti e restrizioni.
Sono giorni pesanti per tutti, piano piano si inizia a diventare nervosi e sfiduciati, ma dobbiamo resistere ancora. La scuola aspetterà, il lavoro aspetterà, le nostre passioni oggi non sono importanti.
Le prossime saranno giornate decisive, dobbiamo stare a casa, l'unica precauzione sicura ed efficace.
Lo dico con molta preoccupazione, tanta stanchezza e un po’ di paura, di quella paura che ci deve far prendere le cose sul serio.