In quest’ultimo periodo l’aviazione civile è finita quasi quotidianamente agli onori delle cronache, e quasi mai per motivi lusinghieri.

Negli ultimi anni sono stati infatti registrati i record storici di ritardi e cancellazioni di voli e, complici anche i guasti, gli scioperi, i fenomeni atmosferici improvvisi e gli attacchi informatici, volare è diventato estremamente complicato. Un quadro complesso che ha portato anche a un aumento esponenziale delle richieste di rimborso alle compagnie aeree.

Ecco perché il fatto che dopo oltre vent’anni di dibattito acceso, la Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ha dato il via libera alle modifiche del Regolamento CE/261, il testo che stabilisce i diritti dei passeggeri aerei in caso di disservizi, è una notizia molto importante.

Il dato più significativo dell’approvazione delle nuove linee guida di negoziazione è il rigetto della proposta del Consiglio di estendere dalle attuali 3 alle 4 o 6 ore il limite di ritardo aereo che da diritto al rimborso.

Rimane, adesso, la fase della negoziazione vera e propria (dovrebbe durare 3 mesi con un possibile mese di proroga) per l’approvazione in via definitiva dei nuovi regolamenti.

Ma vediamo cosa potrebbe cambiare per i passeggeri aerei nei prossimi anni.

Per i rimborsi resta il ritardo delle 3 ore

Il punto più importante emerso dall’ultima fase negoziale riguarda i rimborsi per i ritardi. Gli eurodeputati hanno bocciato la proposta del Consiglio di portare la soglia a quattro o sei ore e hanno stabilito che rimarrà in vigore il limite attuale: il risarcimento scatta dopo 3 ore di ritardo, indipendentemente dalla lunghezza del volo. La lunghezza della tratta rimane invece un parametro da considerare per quanto riguarda l’ammontare della compensazione economica che potrà variare tra i 300 e i 600 euro.

Più nel dettaglio la Commissione Trasporti ha deciso di mantenere il sistema di compensazione pecuniaria attuale, ben spiegato sulle guide di AirHelp, società che ormai da molti anni si occupa di tutele legali per le vittime dei disservizi aerei.

Si rimane, quindi, con i ritardi superiori alle 3 ore, le cancellazioni dei voli o il negato imbarco per overbooking come situazioni che danno diritto al risarcimento. Per i voli più corti di 1.500 km l’indennizzo resta di 300 euro. Per quelli intracomunitari di distanza superiore a 1.500 km e per tutti quelli lunghi tra 1.500 e 3.500 km il rimborso sale a 400 euro. Per quelli ancora più lunghi, infine, la cifra massima ottenibile restano 600 euro.

Le vittime di disservizio, infine, avranno un anno di tempo per richiedere il risarcimento. In caso di negato imbarco, invece, il rimborso scatta immediatamente.

L’altra grande novità è quella della velocizzazione dell’iter risarcitorio. In caso di ritardi in pista i passeggeri avranno diritto, dopo 3 ore, di scegliere tra rimborso, riprotezione o sbarco immediato.

Rimborsi che diventeranno automatici: se l’operatore di volo non offre una soluzione di riprotezione nelle 3 ore successive al disservizio, i passeggeri potranno riorganizzarsi in autonomia e otterranno un risarcimento che copre adeguatamente le ulteriori spese affrontate.

Ottime notizie anche dal punto di vista burocratico. Al posto di moduli diversi per ogni compagnia, verrà introdotto un modulo standard per le richieste di rimborso che gli operatori dovranno obbligatoriamente inviare già precompilato ai passeggeri entro 48 ore dal momento in cui si è verificato il disservizio.

Cambiano le circostanze eccezionali che tolgono il diritto al risarcimento

Un punto molto controverso e che, probabilmente, sarà al centro del dibattito nei prossimi mesi, è la ridefinizione delle circostanze eccezionali che tolgono la possibilità ai passeggeri di accedere al risarcimento.

In linea con le varie sentenze emesse dalla Corte di Giustizia Europea, il Parlamento ha deciso di inserire nella categoria i disastri naturali, le guerre, le condizioni meteorologiche estreme (tempeste improvvise, nevicate, fulmini ecc…) e le controversie di lavoro impreviste, a eccezione degli scioperi interni del personale degli operatori.

L’elenco, però, è destinato a cambiare e a essere aggiornato tramite atti delegati dalla stessa Commissione. Il tutto, come confermato dal relatore sul tema, l’eurodeputato bulgaro Andrey Novakov, senza adottare misure che possono far venire meno i diritti e le tutele dei passeggeri europei.

Le nuove regole su bagagli, posti e check-in

Se, per fortuna, la disciplina sui risarcimenti per i passeggeri rimane pressoché invariata, saranno molte le novità relative ai costi extra che in tanti casi fanno salire i prezzi dei biglietti alle stelle.

La prima novità riguarda i bagagli ed è la possibilità di portare in cabina sia un oggetto personale come una borsa o uno zaino da mettere sotto al sedile, sia un piccolo bagaglio a mano con dimensioni massime combinate di 100 cm e peso massimo di 7 kg.

Un’altra ottima notizia è l’abolizione del costo aggiuntivo per i posti degli adulti vicino ai propri figli, una norma, quella attuale, che lo stesso Novakov ha definito una “prassi immorale”.

E, finalmente, dopo molti anni spariranno le spese aggiuntive per i check-in (sia per quelli online che per quelli in aeroporto) e i costi per correggere gli errori di ortografia nei nomi dei passeggeri sui biglietti.