Quattro davanti ai magistrati di Lecce Fausto Nicolì, tanto è durato l'interrogatorio del meccanico di Patù indagato nell'inchiesta per l'omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia scomparsa il 3 settembre e il cui cadavere fu ritrovato il 13 vicino Santa Maria di Leuca.

L'uomo è stato tirato in ballo dal fidanzato di Noemi, L.M., 18enne arrestato dopo una confessione. Il ragazzo, detenuto nel carcere minorile di Cagliari, aveva inizialmente confessato il delitto, salvo poi negare tutto e accusare Nicolì in due lettere scritte dal carcere. Il meccanico è stato così iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, e a suo carico viene ipotizzato il reato di omicidio volontario.

Stamattina Nicoli', assistito dall'avvocato Luca Puce, si è recato nel Tribunale di Lecce per chiarire la propria posizione davanti alla pm Donatina Buffelli. All'uscita ha spiegato ai giornalisti di aver spiegato agli inquirenti i rapporti che lo legavano a Noemi, il motivo delle chiamate e dei messaggi rintracciati sul suo telefonino e aspetti importanti dei loro incontri.

Nicolì si è detto fiducioso del fatto che gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura consentiranno di dimostrare la sua estraneità ai fatti.

Il fidanzatino di Noemi, comunque, per la magistratura salentina rimane l'esecutore materiale dell'omicidio, probabilmente a causa della gelosia.