La vicenda dei presunti miracoli di Trevignano Romano arriva in tribunale. La Procura di Civitavecchia ha disposto il rinvio a giudizio per Gisella Cardia, nota come la “veggente di Trevignano”, e per il marito Gianni Cardia, accusati di concorso in truffa. La notizia è stata riportata da Tg Com 24.

Secondo l’accusa, i due avrebbero inscenato apparizioni e lacrimazioni della Beata Vergine e annunciato cataclismi come terremoti, con l’obiettivo di spingere i fedeli a donare denaro al culto della Madonna di Trevignano. Gli investigatori avrebbero ricostruito una raccolta complessiva di circa 365 mila euro, somme che, sempre secondo la Procura, non sarebbero state destinate alle finalità benefiche previste dallo statuto dell’associazione. Il processo è stato fissato per il 7 aprile 2026 davanti al Tribunale di Civitavecchia.

Attraverso la sua legale Solange Marchignoli, Gisella Cardia, sempre come riporta Tg Com 24, ha espresso serenità per l’avvio del procedimento, "La signora accoglie con serenità la notizia del rinvio a giudizio, consapevole che si tratta di un passaggio necessario per poter finalmente chiarire, nelle sedi opportune, ogni aspetto della vicenda", ha dichiarato l’avvocato".

Il culto mariano di Trevignano Romano è nato nel 2016, quando Gisella Cardia dichiarò di ricevere messaggi e visioni della Vergine su una collina che domina il lago di Bracciano. Negli anni successivi, centinaia di fedeli hanno partecipato ai raduni mensili di preghiera, attirando l’attenzione dei media e della Chiesa locale, che in più occasioni ha invitato alla prudenza e al discernimento.