Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha ribadito l'impegno totale del ministero nel contrastare la diffusione della Peste suina africana (Psa). Durante il question time al Senato, ha dichiarato che il ministero sta adottando tutte le azioni necessarie per affrontare questa emergenza sanitaria. In particolare, ha evidenziato che sono state condotte attività di tracciabilità per individuare tutte le partite di prodotti contenenti carni provenienti da allevamenti colpiti dal focolaio.

In questo ambito, ha spiegato Schillaci, "le partite che erano state avviate al circuito della trasformazione industriale (salumifici) sono state bloccate presso gli stabilimenti stessi, dove sono stati attivati trattamenti specifici per l'inattivazione del virus. In alternativa sono state avviate alla distruzione. Mentre quelle destinate al circuito della distribuzione, sono state bloccate presso gli esercizi di vendita al dettaglio". L'Italia, ha inoltre aggiunto, "ha adottato un livello di precauzione più alto di quello previsto dalla norma comunitaria che impone il 'rintraccio' almeno fino al primo livello di distribuzione".

Il ministero della Salute, "insieme ad altri dicasteri, enti e istituzioni - ha concluso Schillaci - ha lavorato intensamente, sin dai primi segnali di diffusione della peste suina africana, per porre in essere tutte le azioni possibili per prevenire i focolai delle infezioni e proteggere il settore suinicolo con la consapevolezza delle gravi ripercussioni sanitarie ed economiche del fenomeno".

"A oggi la Peste suina africana Psa risulta ancora confinata" in alcune aree del Nord Italia e "si sta procedendo alla chiusura dei varchi esistenti sulle autostrade A1 Milano-Parma e A15 Parma-La Spezia", ha affermato il ministro della salute Orazio Schillaci, sottolineando che "in tale prospettiva la strategia della Zona di Controllo dell'espansione virale, Zona Cev, sta dando i risultati sperati".

Schillaci ha inoltre sottolineato che le azioni per contrastare la Psa "sono state rimodulate recentemente grazie a una road map concordata con la Commissione europea, che include un complesso progetto di rafforzamento dei varchi autostradali in collaborazione con gli enti concessionari, strategie di controllo dei cinghiali e regolamentazione dell'attività venatoria, oltre a una maggiore sorveglianza negli allevamenti suini".

In seguito all'aumento dei casi di epidemia nel settore domestico del nord Italia, che ha interessato 29 allevamenti tra luglio e settembre 2024, come ha detto il ministro, "sono state adottate misure urgenti che stabiliscono misure di eradicazione e sorveglianza a livello nazionale, tra cui l'implementazione di misure di biosicurezza rafforzate negli stabilimenti ricadenti nelle zone di restrizione che ha contribuito a fermare l'ondata epidemica nei suini domestici".

Riguardo infine la vaccinazione, "seppure attualmente non esista un vaccino efficace per la peste suina africana in quanto il virus della Psa è particolarmente complesso e non stimola la produzione di anticorpi neutralizzanti, sono comunque allo studio vari progetti sia nazionali che internazionali, cui partecipa il Centro di Referenza Nazionale per lo studio delle malattie da Pestivirus e da Asfiviruse (Cerep) e - ha concluso Schillaci - si auspica possano dare risposte chiare".