In Sardegna

E' morta Maria Lai. L'ultimo volo

E' morta Maria Lai. L'ultimo volo

Di: Redazione Sardegna Live


Si è spenta all'età di 93 anni, nella sua casa di Cardedu, Maria Lai, una delle più grandi artiste del XIX secolo.

Era nata a Ulassai il 27 settembre del 1919. 

 

Tanti mi dicono "ma perché tu fai queste cose assurde?" perché l'arte fa sempre cose assurde... Non c'è un perché... Per esistere.  Maria Lai

 

RAPPORTO FRA MARIA LAI E COSTANTINO NIVOLA

 

“Io avevo già fatto il grande telaio. Nivola quando andò lì disse: mi piacerebbe fare qualche cosa qui che accompagna il canto delle donne che vengono a lavare. A preso una matita e ha disegnato.

Fu la sua ultima opera quella. (Costantino Nivola – Fontana – Ulassai 1987). Poi partì e morì. Era l’88.

E’ stato chiamato ad inaugurare una mostra di tappeti sardi a New York. Nivola guardando i tappeti che erano tutti per terra ha detto:  Mi permettete di sdraiarmi su un pezzo della mia terra? E’ andato, si è sdraiato, ha sorriso. Non si alzava più. Ha avuto una morte stupenda!” 

 

 

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“Io credo che manchi nel mondo una tradizione che è andata perduta, quella dei cantastorie. Non ci sono più cantastorie. Forse, se non fossi andata a studiare avrei fatto questo…”

Così come i cantastorie vagando di città in città narravano vecchie credenze popolari, racconti fantastici o tratti dalla realtà del tempo, allo stesso modo Maria Lai districa fili di memoria, cuce e scuce liricamente infinite pagine di vita. Sono di stoffa, ceramica, tela grezza, jeans e perfino di pellicola trasparente i libri che l’artista imbastisce fin dagli anni Settanta. Dall’esperienza della Biennale veneziana, dove presenta i suoi primi libri-oggetto, sono trascorsi venticinque anni. Da questo traguardo prende avvio l’antologica che ripercorre le tappe fondamentali che Maria Lai ha dedicato al libro d’artista.

Venti le opere in mostra introdotte da Biografia bianca, presentato a Venezia, che ben incarna la produzione propria degli anni Settanta. Di poco successivo è il libro-diario Trattato di Borges ricavato dal bisso e arricchito dall’inserimento di foglie di rosa. Negli anni Ottanta l’artista si cimenta nelle enigmatiche Geografie. Evocano mappe astrali o antichi portolani le metaforiche rappresentazioni degli spazi immensi della sua terra che hanno dato origine a Notturno e Libro in cassetta.

Agli anni Novanta appartengono Millequattrocentonovantadue, ispirato alla scoperta dell’America e Il mare ha bisogno di fichi, poetico omaggio all’alluvione fiorentina e ai libri perduti che non potremmo mai leggere.

 

Stazione dell'Arte Ulassai Museo Maria Lai 

http://www.stazionedellarte.it

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