Giave

Sequestrato impianto fotovoltaico da 50 milioni di euro

Un mega impianto fotovoltaico da 50 milioni di euro e somme in contanti per un valore complessivo di 8,9 milioni di euro sono stati posti sotto sequestro a Giave, nel Sassarese, dalla guardia di finanza.

Sequestrato impianto fotovoltaico da 50 milioni di euro

Di: Redazione Sardegna Live


Un mega impianto fotovoltaico da 50 milioni di euro e somme in contanti per un valore complessivo di 8,9 milioni di euro sono stati posti sotto sequestro a Giave, nel Sassarese, dalla guardia di finanza.

Tre persone, i rappresentanti legali delle società coinvolte (un romagnolo prima e un tedesco con domicilio a Taiwan) e un agronomo sono stati denunciati per truffa aggravata e falso.

Al termine di un'indagine durata quasi due anni e coordinata dal procuratore di Sassari Giovanni Porqueddu, le Fiamme Gialle hanno verificato che una società con sede a Giave, controllata da un gruppo finanziario riconducibile a una holding di Taiwan, aveva beneficiato di ingenti contributi pubblici per il progetto, grazie a dichiarazioni fraudolente rese da periti agronomi e ad altri raggiri.

Con relazioni agronomiche di comodo gli ideatori del progetto, che avevano prospettato addirittura una mega coltura di aloe tale da eguagliare l'intera produzione nazionale italiana, erano riusciti a ottenere le autorizzazioni necessarie a costruire un centinaio di serre fotovoltaiche, per una capacità totale di 16 MW distribuite su una superficie di oltre 31 ettari.

L'impianto aveva consentito ai proprietari di incassare il contributo statale per la produzione di energia rinnovabile, riservato a coltivatori diretti. In questo caso, invece, gli investitori stranieri hanno dimostrato interesse solo per il contributo del gestore per i servizi elettrici e non risulta si siano mai occupati di coltivare i terreni, tantomeno con l'impianto della mega coltura di aloe.

Dal 2012, quando l'impianto è entrato in produzione nonostante le proteste di un comitato locale, i proprietari hanno incassato illecitamente, secondo quanto stimato dalla Guardia di finanza di Sassari, circa 8,9 milioni di euro, cui si aggiungono circa 3,5 milioni di proventi derivanti dalla vendita dell'energia elettrica prodotta.

Già due anni e mezzo fa l'impianto aveva attirato l'attenzione degli ambientalisti che avevano sollecitato controlli per verificare se l’attività agricola nelle serre, in particolare di ortaggi come dichiarato dagli amministratori, si stesse svolgendo regolarmente. 

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