In Sardegna

Roberto Deriu: "La colpa del disastro Abbanoa è tutta di Cappellacci"

Roberto Deriu:

Di: Redazione Sardegna Live


 

 

Le dichiarazioni di Roberto Deriu in merito ad Abbanoa.

"L’avevamo detto tre anni fa: Abbanoa arriverà al miliardo di euro di debiti, crollerà e il disastro provocato colpirà tutti i sardi. Perché distruggerà le già deboli  casse pubbliche regionali con effetti che dureranno anni.  

Ci siamo arrivati e la responsabilità di quanto sta accadendo e di quanto accadrà  è chiaramente del Presidente  Cappellacci che anziché occuparsi dei problemi reali della Sardegna si dimena  nella sua letale ossessione di commissariare ogni cosa in una visione centralistica, antidemocratica e chiaramente inefficiente.

Oggi lo ripetiamo: la soluzione non può essere rinviata.  Abbanoa va chiusa con un intervento politico e legislativo prima che la chiudano, con disastrose conseguenze per tutti, i tribunali.

 Le motivazioni dell’inefficienza di Abbanoa e della sua inarrestabile corsa al fallimento sono tutte nei dati raccolti grazie ad uno studio fatto con l’attenzione che merita un argomento così delicato e così complesso come la gestione di un servizio pubblico fondamentale come è l’erogazione dell’acqua.

Lo studio, che ha preso in esame Abbanoa ed altri 35 gestori idrici italiani (su 91)  ha evidenziato che  sia nel breve che nel lungo periodo  nessun gestore che eroghi  più di 50 milioni di metri cubi l’anno,  con una popolazione oltre i 500.000 abitanti, presenta economie di scala.

Significa che erogare più di 50 milioni di metri cubi d’acqua ed avere più di mezzo milione di cittadini serviti  (ed Abbanoa eroga 141 milioni ad una popolazione di oltre 1,6 milioni)  non consentirà mai di poter essere efficienti perché il costo di produzione sarà sempre più grande dei costi di vendita che possono essere praticati.

Significa che oltre i 50 milioni di metri cubi erogati e i 500.000 abitanti serviti  la dimensione non è più ottimale, e dunque i costi per la collettività non saranno più i minori possibile ma tenderanno chiaramente a crescere a dismisura senza peraltro portare all’efficienza o alla sicurezza  economica e finanziaria del gestore.

Dall’analisi della  situazione italiana ci dice che  Abbanoa è in condizioni straordinariamente sfavorevoli: il territorio che deve gestire è il più grande d’Italia, (oltre 24.000 chilometri quadrati) con il maggior  numero di comuni serviti (377)  e con  la densità di popolazione minore (68 abitanti per Kmq)).

Condizioni così svantaggiose  che portano ad un altro  dato allarmante: l’ambito sardo presenta la più alta spesa corrente per abitante: 1.71 euro, ovvero 4 volte lo 0.43 dell’ATO torinese ed addirittura quasi 7 volte lo 0.24 dell’ATO di Roma.

L’abbiamo detto e ripetuto: in queste condizioni di non ottimalità  neanche il più grande manager del mondo riuscirebbe a salvare Abbanoa.

Quanto sta accadendo conferma ogni previsione: i debiti crescono con gravissime conseguenze  sia per i fornitori che per indipendenti. Le inefficienze aumentano con enormi disagi per le comunità.

Serve un intervento politico serio, privo di qualunque spinta  ideologica o demagogica.

Bisogna prendere in mano la situazione, studiarla profondamente, capire cosa significa ottimalità e liberarsi dalla falsa illusione del “grande è bello” o “grande è efficiente”. In questo caso grande è sbagliato, grande è inefficiente. Grande è pericoloso".

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