In Sardegna

Durissimo scontro tra il deputato sardo Mauro Pili e Tirrenia

Durissimo scontro tra il deputato sardo Mauro Pili e Tirrenia

Di: Redazione Sardegna Live


Pronti ad azioni ben più forti dei giorni scorsi se non si revocano gli aumenti

“La dichiarazione dell’amministratore delegato di Cin Tirrenia secondo la quale i costi dei noleggi delle navi sono dati secretati è di una gravità inaudita non foss’altro che Tirrenia incassa ben 72 milioni di euro di denaro dello Stato per lo svolgimento di un servizio pubblico.

 

Affermare che quei dati sono segreti è follia allo stato puro oppure è l’evidente consapevolezza di poter fare e disfare senza che nessuno possa controllare i misfatti nella gestione di questa compagnia. Posizione gravissima come l’affermazione secondo la quale i noleggi sarebbero stati il risultato di una gara pubblica, dichiarazione falsa e poi ritrattata considerato che si è trattato di una trattativa privatissima.

A questo si aggiunge che l’amministratore delegato di Tirrenia a distanza di oltre una settimana dalla richiesta del Ministro Lupi di revocare gli aumenti del 1 giugno risponde dichiarando di non aver dato nessuna risposta al governo e che si sta discutendo, nonostante il governo avesse richiesto una risposta entro le 24 ore dall’incontro dopo il tavolo convocato dopo l’occupazione dei porti. Un atteggiamento arrogante senza precedenti di chi vuole continuare a utilizzare fondi pubblici per continuare a vessare la Sardegna e i sardi”.

Lo ha detto il deputato sardo Mauro Pili durante un durissimo scontro in commissione con l’amministratore delegato di Tirrenia Morace. 

Pili ha duramente contestato l’atteggiamento di Tirrenia che ha negato dati fondamentali come quello del costo delle navi noleggiate da Grimaldi e poi l’affermazione di Morace secondo la quale sarebbe stata fatta una gara pubblica per noleggiare le navi. Evidenza pubblica che non c’è mai stata – ha replicato Pili.

“Le contraddizioni, i vuoti di memoria, i dati secretati, il diniego al blocco degli aumenti – ha detto Pili – sono un fatto gravissimo che non può essere tollerato. Occorre una modifica radicale del sistema di trasporto marittimo e per questo motivo ci sono tutte le condizioni, visti i vizi nella sottoscrizione, per revocare le convenzioni e imporre l’onere del servizio pubblico sul trasporto marittimo”.

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