In Sardegna

Stop ai lavori a Tuvixeddu, la Regione costretta a pagare indennizzi. Cappellacci: "Colpa di Soru"

La Regione Sardegna deve pagare gli indennizzi ai costruttori per lo stop ai lavori a Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo oggetto di un lungo contenzioso per la realizzazione di un complesso residenziale. La Corte d'appello di Roma ha infatti respinto la domanda, promossa dalla stessa amministrazione di viale Trento, di sospensione dell'esecutività del lodo arbitrale.

Stop ai lavori a Tuvixeddu, la Regione costretta a pagare indennizzi. Cappellacci:

Di: Redazione Sardegna Live


La Regione Sardegna deve pagare gli indennizzi ai costruttori per lo stop ai lavori a Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo oggetto di un lungo contenzioso per la realizzazione di un complesso residenziale. La Corte d'appello di Roma ha infatti respinto la domanda, promossa dalla stessa amministrazione di viale Trento, di sospensione dell'esecutività del lodo arbitrale. Per questo il governatore Ugo Cappellacci se la prende con Renato Soru.

"Le conseguenze di una guerra ideologica - attacca l'attuale presidente della Regione e candidato al bis - portata avanti con una furia cieca dalla Giunta Soru, rischiano ora di pesare sulla collettività, che non solo si vede privata di una strada e di un parco, ma é esposta al risarcimento di somme ingentissime. Questi sono i danni del Piano paesaggistico tanto decantato dai finti ambientalisti, che non tutela niente e che ha portato cause giudiziarie, risarcimento e l'impossibilità per la città di riappropriarsi dei propri spazi. Chi con la propria condotta ha causato tutto questo dovrà risponderne personalmente".

Cappellacci scende nel dettaglio. "La causa di questa decisione é nei vincoli paesaggistici illegittimi fissati tra il 2006 ed il 2008 - osserva - Come Giunta abbiamo difeso lealmente gli interessi dell'Istituzione, che oggi però si trova a rispondere di una condotta di chi in passato con le proprie decisioni, col sovrapporsi di provvedimenti, non solo non ha assicurato nessuna tutela al bene in questione, non solo ha pregiudicato per anni la possibilità per la cittadinanza di poter fruire del parco, ma ha cagionato un danno economico alle casse pubbliche. Questa é la pesante eredità lasciata dalla politica della chiusura al dialogo: risultato che impone una riflessione ed uno sforzo comune delle Istituzioni per superare questa fase difficilissima e affrontare una situazione che rischia di restare per altri decenni una ferita per la città e per la Sardegna".

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