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Sardegna: Natale all'insegna dell'austerità

Sara' una cena austera quella della vigilia di Natale, cosi' come il pranzo di domani, nelle case dei sardi. I supermercati low cost e i mercati civici sono affollati, ma la spesa e' bassissima: si acquista solo il pane, la frutta e le verdure.

Sardegna: Natale all'insegna dell'austerità

Di: Redazione Sardegna Live


Sara' una cena austera quella della vigilia di Natale, cosi' come il pranzo di domani, nelle case dei sardi.

I supermercati low cost e i mercati civici sono affollati, ma la spesa e' bassissima: si acquista solo il pane, la frutta e le verdure. La tradizione del maialetto e dell'agnello verra' sicuramente rispettata, cosi' come compariranno sulle tavole gamberoni e pesci che sono stati acquistati con largo anticipo, prevedendo i rincari festivi: diverse massaie infatti ci hanno pensato addirittura ad ottobre, acquistandoli a prezzi bassissimi, tra i 5 e i 6 euro al kg, per poi metterli in freezer con un risparmio che si aggira tra i 5 e i 6 euro al kg. Sono andate a ruba nel giorni scorsi gli astici e le aragoste cubane trovati nei banchi dei supermercati a 19 euro al kg.

Stesso stratagemma per i regali: i negozi di giocattoli, ad esempio, non registrano incassi da record, ''tutt'altro'', si lamentano i titolari. I regali per i piu' piccoli sono stati acquistati con largo anticipo, lontano dalle festivita', con un risparmio sensibile del 15-20%. Le librerie tengono, ma vendono le pubblicazioni tra i 10 e i 15 euro.

Basse anche le prenotazioni per capodanno in ristoranti e agriturismo, dove i cenoni costano dai 50 ai 120 euro, con menu' tradizionali: antipasti di terra e mare, due primi, maialetto e gamberoni arrosto, spesso con vino escluso, e brindisi finale. La stretta della crisi impone ai sardi di aspettare e festeggiare il nuovo anno in casa, riuniti con parenti e amici. Insomma si festeggia, ma contenendo i prezzi, tagliando i costi dov'e' possibile farlo. Un esempio su tutti e' il ritorno alla vecchia tradizione dell'agnello e del capretto acquistato direttamente dal pastore, pagandolo 12-13 euro, con un risparmio netto di 2-3 euro al kg rispetto al prezzo in macelleria.

Poche le spese anche per le bevande: il vino si compra sfuso in enoteca. Vanno per la maggiore il cannonau e il carignano (1,50 euro al litro di media), e come bianco si difende bene il vermentino. Per il brindisi le classiche bollicine di Sardegna, con in testa il Torbato Brut e il Pinot Chardonnay della Gallura.

Chiuono la lista della spesa i botti di fine anno, ai quali non si rinuncia, ma anche qui ci si dovra' accontentare di pochi minuti di divertimento.

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