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UE, approvato nuovo meccanismo protezione civile europea, Lara Comi: “ora anche in italia si investa di piu' nell'educazione dei cittadini”

Strasburgo, 12 dicembre 2013.“L'approvazione del nuovo sistema europeo di protezione civile 2014-2020, che avrà un budget aumentato, è la giusta risposta dell'Europa che si dimostra in questo modo vicino ai cittadini.

UE, approvato nuovo meccanismo protezione civile europea, Lara Comi: “ora anche in italia si investa di piu' nell'educazione dei cittadini”

Di: Redazione Sardegna Live


Strasburgo, 12 dicembre 2013.“L’approvazione del nuovo sistema europeo di protezione civile 2014-2020, che avrà un budget aumentato, è la giusta risposta dell’Europa che si dimostra in questo modo vicino ai cittadini.

Mi congratulo con la collega e relatrice  del provvedimento, Elisabetta Gardini (Fi-Ppe). Puntare su un approccio integrato che preveda condivisione di informazioni, analisi e valutazione dei rischi, più formazione ed esercitazioni, prevenzione e capacità di risposta immediata sono il corretto approccio che permetterà di salvare più vite umane in occasione di calamità e ridurrà anche i costi per l'economia europea. Basti dire che in Europa negli ultimi vent’anni anni le catastrofi di varia natura hanno ucciso quasi 90.000 persone, colpito più di 29 milioni di persone e causato 211 miliardi di euro in termini di perdite economiche”.

Lo afferma l’europarlamentare di Forza Italia Lara Comi a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, del nuovo meccanismo di protezione civile 2014-2020 che prevede un approccio integrato per la gestione delle catastrofi e che sosterrà gli Stati membri nella preparazione e nella prevenzione delle calamità naturali e di ogni genere, all’interno e all’esterno dell’Ue.

“Mi auguro – sottolinea Comi – che il nuovo sistema europeo di protezione civile possa dare impulso agli Stati membri a investire di più nella prevenzione, nell’educazione dei cittadini ai comportamenti  da tenere in casi di calamità e a fare in modo che quel 25 per cento dei comuni italiani che non ha ancora un piano di protezione civile vi provveda. Come ha ricordato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ‘In Italia - manca una diffusa cultura di protezione civile’: serve un ‘patto sociale’ tra cittadini e istituzioni, altrimenti ‘continueremo a contare i morti’ . E ‘porre la questione del comportamento dei cittadini non vuol dire non avere rispetto dei morti ma l’esatto contrario’’.

 

 

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