In Sardegna

La scomparsa di Antonio Pazzola. Muore un pezzo di poesia

E' morto nel silenzio, Antonio Pazzola, grande artista di Sardegna che con la sua voce ha dato orgoglio e valore alla tradizione della poesia estemporanea. Il poeta è morto giovedì scorso all'ospedale di Sassari. Aveva 84 anni, si spegne dopo nove anni di sofferenze legate a un ictus che lo aveva colpito senza alcuna pietà.

La scomparsa di Antonio Pazzola. Muore un pezzo di poesia

Di: Redazione Sardegna Live


 

E’ morto nel silenzio, Antonio Pazzola, grande artista di Sardegna che con la sua voce ha dato orgoglio e  valore alla tradizione della poesia estemporanea.

 

Il poeta è morto giovedì scorso all’ospedale di Sassari. Aveva 84 anni, si spegne dopo nove anni di sofferenze legate a un ictus che lo aveva colpito senza alcuna pietà.

Antonio Pazzola era nato a Sennori il 5 giugno del 1929.

Il suo esordio fu in occasione della festa di San Luigi, nel suo paese natale, il 22 luglio del 1950.

La sua voce melodiosa, il carattere franco e allo stesso tempo esuberante, il verso rimato e misurato hanno fin da subito caratterizzato il poeta sennorese, che nel corso della sua vita ha riscosso unanimi apprezzamenti in tutte le piazze della Sardegna.

Con la morte di Pazzola si spegne un faro che ha sempre tenuto alta l’attenzione sulla tradizione della poesia improvvisata nell’isola.

Zizi, Masala e Pazzola: era questo il trio delle meraviglie, che intonava versi e regalava emozioni. Bernardo Zizi di Onifai, 85 anni, e Mario Masala di Silanus, 78 anni, sono stati i colleghi di una vita di Antonio Pazzola, gli amici di sempre.

Alla ricca attività culturale e poetica, Pazzola ha portato avanti anche un’attenta attività politica a Sennori, dove è stato assessore e consigliere comunale.

Antonio Pazzola si è spento per sempre, ma la sua voce e i suoi versi melodici non moriranno mai.

 

Di Pazzola, Paolo Pillonca ha scritto (tratto da Sardegna Digital Library):

<…cantat a sa lestra, jamende su tenore a sa 'ortada 'e sa joba 'e sos versos. Subra su palcu tenet sempre s'onestade 'e riconnoscher su valore 'e su cumpanzu e li piaghet de pius a brullare chi no a fagher s'arrogante. Argumentende preferit sas partes inue b'at de dare recreu a sa zente , ma finas in partes inue bi cheret sentimentu podet fagher proa gai etotu>.

 

 

 

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