Ovodda

Il grande successo di Cortes Apertas, uno sguardo sul futuro nella capitale dell'ospitalità

La splendida giornata di sole e l'oggettiva capacità di calamitare migliaia di persone per la qualità e la quantità di attrattive offerte, hanno favorito le affluenze da record nell'Autunno in Barbagia che ha fatto tappa, nel fine settimana appena concluso, a Ovodda e Mamoiada.

Il grande successo di Cortes Apertas, uno sguardo sul futuro nella capitale dell'ospitalità

Di: Redazione Sardegna Live


La splendida giornata di sole e l’oggettiva capacità di calamitare migliaia di persone per la qualità e la quantità di attrattive offerte, hanno favorito le affluenze da record nell’Autunno in Barbagia che ha fatto tappa, nel fine settimana appena concluso, a Ovodda e Mamoiada.
 
E ntrambe le località, se pur a distanza di 25 chilometri appena, hanno saputo soddisfare le aspettative dei tanti visitatori che hanno respirato negli “ungrones de bidda” ovoddesi e nelle “tappas” mamoiadine, quelle atmosfere di autentico che la Sardegna ancora conserva negli scorci storici dei centri abitati, nel contesto paesaggistico che adorna il territorio, nei saperi e nei sapori che la tradizione ha rinverdito.
 
Al buon vino e alle maschere tradizionali che hanno caratterizzato la manifestazione del paese dei Mamuthones, Ovodda ha risposto con quel clima di familiare ospitalità che chi arriva descrive e conserva. Nel paese del pane e dei centenari nelle cortes “abitate” dai Gruppi Folk “Oleri” e “Orohole” e dalla Compagnia Teatrale “Barberi” hanno riproposto scene di vita d’altri tempi e offerto, attraverso il vestiario tradizionale e rappresentazioni, uno spaccato etnografico di stile, ricerca e intrattenimento. Le voci del Coro Polifonico “Zente sarda” di Ovodda, dirette da Ernico Pilo, hanno stagliato sulle pareti di granito in un percorso intenso ed emozionante, i canti di un repertorio che ha saputo trasferire suggestione nelle vie addobbate dalla vena creativa e professionale di Vittorio Mura.
 
Gli angoli più interessanti hanno rivelato la presenza di vecchie botteghe artigiane e di spazi espositivi particolarmente curati dove hanno trovato dimora le produzioni locali e le proposte di chi ha trovato un’occasione per far conoscere le peculiarità di altre parti della nostra terra. In via Mazzini, ad esempio, l’artigiano ovoddese Gianni Cuga ancora una volta ha dato dimostrazione di un’esperienza che gli consente di lavorare la pelle e di essere tra i pochi, nell’isola, che ancora realizza lo scarpone originario, cinte e cinture e “sos cambales”. Oltre al pane, proposto dalle diverse aziende locali che lo producono e lo esportano, tutti hanno voluto assaggiare il formaggio (ovino e caprino e vari tipi di cagliato), il vino, il miele, i dolci tipici, i ravioli fritti e “su pane frattau”.
 
Convegni e laboratori, ma anche momenti ludici e di interesse vario hanno rinforzato una proposta che ha premiato la scelta di un fine settimana davvero speciale. L’amministrazione comunale, la Proloco, tutte le Associazioni operanti in loco e gli abitanti di Ovodda hanno espresso soddisfazione e parole di gratitudine nei confronti di chi, a vario titolo, ha contribuito alla riuscita dell’evento barbaricino che ha fissato la sua immagine in quello spot di presentazione che ha accompagnato la campagna pubblicitaria delle Cortes ovoddesi, con i bambini in prima linea a guadagnarsi il loro spazio di futuro.
 

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