In Sardegna

Attentati in Sardegna. L'Osservatorio: "Servono prevenzione e azioni di contrasto"

Prevenzione e azioni di contrasto: sono le due parole chiave per cercare di rispondere agli attentati contro gli amministratori locali, che arrivano dall'insediamento dell'Osservatorio nazionale sul fenomeno, convocato a distanza di pochi giorni dai due atti intimidatori ai danni dei sindaci di Norbello e Desulo.

Attentati in Sardegna. L'Osservatorio:

Di: Redazione Sardegna Live


Prevenzione e azioni di contrasto: sono le due parole chiave per cercare di rispondere agli attentati contro gli amministratori locali, che arrivano dall'insediamento dell'Osservatorio nazionale sul fenomeno, convocato a distanza di pochi giorni dai due atti intimidatori ai danni dei sindaci di Norbello e Desulo.

L'organismo si è riunito nel pomeriggio di ieri al Viminale, alla presenza del ministro Angelino Alfano, del capo della Polizia Alessandro Pansa e della delegazione Anci, guidata dal presidente nazionale Piero Fassino. Al tavolo, come componente dell'Osservatorio, il presidente di Anci Sardegna Pier Sandro Scano.

"È positivo il fatto che oggi non ci sia stata una cerimonia per la prima riunione dell'organismo, ma che ci siamo confrontati con concretezza in una prima riunione operativa - sottolinea Scano - Da questo metodo di lavoro sono scaturite già due indicazioni: esistono tipologie molto diverse dello stesso fenomeno nelle singole Regioni e quindi vanno combattute con strumenti modellati su quelle realtà. Il ministro, inoltre, per accelerare i tempi ha ipotizzato la trasformazione in decreto legge del ddl sulla sicurezza urbana che ha dei contenuti concordati con Anci".

E se Fassino ha proposto che l'Osservatorio possa avere sei diramazioni interregionali che operino in collegamento con l'organismo nazionale, Scano ha ribadito tre concetti chiave: "occorre rafforzare il presidio territoriale che è stato indebolito nell'insieme dalla spending review - spiega il numero uno dell'associazione dei Comuni sardi - è poi necessario rafforzare l'intelligence sul versante delle risorse umane e tecnologiche, attivando una cooperazione tra tutte le istituzioni per agire sulla prevenzione e sulla cultura della legalità. Altra questione - precisa ancora Scano - è relativa alle politiche generali del Paese in termini di servizi alle zone di maggior degrado sociale".

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