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Ardia di S. Costantino, elegante e sfrenata

Ardia di S. Costantino, elegante e sfrenata

Di: Redazione Sardegna Live


da Sedilo, ANTHONY MURONI
Mancano quattro minuti alle 19 quando un boato fende il muro di polvere che sale dal bollente catino del santuario di San Costantino e il fumo provocato dagli arrostitori cabraresi, che continuano a fare affari d'oro con muggini, spigole e orate. A farsi sentire sono i 30 mila arrivati da ogni angolo di Sardegna, incuranti del caldo e del pulviscolo che ti secca la gola, togliendoti il respiro.

Giuseppe Carboni, il 46enne maniscalco che il parroco Battistino Mongili ha scelto per il ruolo di primapandela , parte come una freccia. Non c'è un'altra parola che potrebbe definire meglio lui e il resto del terzetto che ha guidato in maniera elegante una corsa che invece nelle retrovie è stata a tratti disordinata. Sfrenata e poco (o molto, dipende dai punti di vista) fortunata, per via di due o tre cadute molto spettacolari ma che si sono risolte con conseguenze tutto sommato contenute per i cavalieri Piergiuseppe Spada e Giovanni Norio. Sono finiti a terra nella discesa a sa muredda : il primo di fronte alla chiesa (il suo cavallo si è rialzato e ha ripreso la corsa, lui è stato sottratto alla pista dall'intervento di alcuni fucilieri), l'altro poco più avanti, investito poi da un altro cavaliere. Entrambi visitati al Pronto soccorso di Ghilarza, assieme a due spettatori (un uomo e una ragazza, se la sono cavata con prognosi tra i 15 e i 30 giorni) contusi a causa di un “fuori pista” di Costantino Tilla Sanna, alla prima piegata sul retro del santuario, “in da segus de sa cresia”. Spada è stato subito dimesso, Norio trasferito in osservazione a Nuoro per un trauma cranico.


Ma dicevamo di Giuseppe Carboni: in sella al suo cavallo Fausthò è parso proprio un dardo scoccato da un provetto arciere della foresta di Nottingham, capace di percorrere la ripida discesa da sa frontigheddu velocissimo, dritto per dritto. E le Frecce, quelle acrobatiche e tricolori, sembravano essere richiamate anche dall'armonicità della “figura” disegnata, sia nella calata (e poi nella risalita) verso sa muredda . Sa pandela mazzore Giuseppe Carboni e sas pandelas segunda&n

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