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Sarà Laura la nostra Merkel?

Laura Boldrini, classe 1961, durante gli studi universitari visitava vari paesi del mondo per sei mesi l'anno, incontrando individui di ogni tipo e razza. Dopo la laurea in giurisprudenza inizia a scrivere per varie testate, in una carriera a metà tra quella di giornalista e diplomatico, che la porta ad occuparsi di rifugiati.

Sarà Laura la nostra Merkel?

Di: Redazione Sardegna Live


Laura Boldrini, classe 1961, durante gli studi universitari visitava vari paesi del mondo per sei mesi l'anno, incontrando individui di ogni tipo e razza. Dopo la laurea in giurisprudenza inizia a scrivere per varie testate, in una carriera a metà tra quella di giornalista e diplomatico, che la porta ad occuparsi di rifugiati.

Questo anche il nome della testata per cui scrive e attraverso la quale esprime tutto il suo dissenso per le violenze sulle donne, le differenze sociali e ogni genere di disuguaglianza che si stanzia sul nostro pianeta.  Per 14 anni è portavoce dell'alto commissariato per i rifugiati all'ONU. Un'esperienza che la porta ad essere uno dei maggiori esperti sul tema, nel nostro paese.

La sua figura si stanzia dunque, nel panorama politico italiano, contrapposta a quella del barbuto Matteo Salvini, il quale di rifugiati non vuole neppure sentir parlare. Il giovane leader leghista rappresenta infatti quel coro di persone, non poche, che vorrebbero veder ricacciati i migranti nell'inferno dal quale provengono. L'idea è quella che l'Italia non può essere la pattumiera del mondo, non può accogliere tutti e comunque, col rischio che tra i barconi si nascondano terroristi pronti ad immolarsi per la causa dell'ISIS.

Ma per Laura quel rischio passa in secondo piano. E' una donna, per la quale ciò che è giusto è giusto, costi quel che costi. Nessuna diplomazia, nessun compromesso. I migranti vanno tratti in salvo perché sono persone umane e in quel momento necessitano di aiuto, senza se, senza ma.

La sua determinazione, tipica delle donne, somiglia a quella di Angela Merkel. Una figura di spicco quest'ultima, superiore a tante altre maschili, che navigano nel mare politico europeo. Il baldanzoso Tsipiras è stato eletto con l'intento di scardinare la fermezza della cancelliera, ma si sbagliava. E di grosso anche! È stato subito redarguito e rimesso al suo posto, costretto a seguire le regole. Quelle che spesso noi maschietti proprio non intendiamo seguire, o ci limitiamo a farlo in maniera elastica, o per usare un eufemismo: maggiormente diplomatica.

In un futuro ancora da venire dunque, tutto fa supporre che anche gli italiani spaghettari, quelli del “volemosi bene”, saranno traghettati a seguire le regole ferree di una “signorina Rottermaier”. Oh pardon, Boldrini!!!!

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