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Un fiume di emozioni tra i canti della Gallura. A Tempio Pausania per la presentazione del primo cd del Coro Gabriel

Gavino Gabriel non è stato il fondatore della Discoteca di Stato, ma col suo impegno e la sua passione ne ha determinato il principio e il cammino e quando nel 1932 ha assunto la prima direzione di questa “grande scatola” che conserva le voci dei grandi e la memoria del popolo, ha voluto colorare di Sardegna il percorso del tracciato.

Un fiume di emozioni tra i canti della Gallura. A Tempio Pausania per la presentazione del primo cd del Coro Gabriel

Di: Redazione Sardegna Live


Gavino Gabriel non è stato il fondatore della Discoteca di Stato, ma col suo impegno e la sua passione ne ha determinato il principio e il cammino e quando nel 1932 ha assunto la prima direzione di questa “grande scatola” che conserva le voci dei grandi e la memoria del popolo, ha voluto colorare di Sardegna il percorso del tracciato.

A Tempio Pausania, che gli ha dato i natali nel 1881, si è svolto un convegno in suo onore che ha preceduto la presentazione di “Idula”, la prima pubblicazione discografica del Coro Gabriel.

Il concerto si è tenuto all’interno del grazioso Teatro del Carmine, costruito sull’area dell’originaria Chiesa di Santa Maria del Carmine e inaugurato nel 1929, riaperto al pubblico in tempi abbastanza recenti dopo importanti restauri.

“Idula” è un viaggio “corale” dentro la poesia cantata che attraversa sensibilità e moduli espressivi differenti dal ‘700 fino ai nostri giorni.

Ai versi di Don Biagnu Pes e Gavino Gabriel, di Matteo Peru e di “Petra Alluttu” si alternano i canti del Venerdì Santo, la serenata a tasgia tradizionale di “Biddhesa rara”, la struggente malinconia di “Lu paltì no m’appena”.

La cétara (strumento a 16 corde diffuso in Gallura già nel tardo medioevo), colora diversi passaggi del “racconto” che si avvale anche del contributo di Luigino Cossu, Giovanni Puggioni e Vittorio Paggiolu.

Graziella Marchi ha prodotto il lavoro del Coro Gabriel, oltre ad aver svolto un importantissimo ruolo nell’accompagnare le fasi che hanno condotto alla realizzazione degli eventi.

La manifestazione si apre con il sipario chiuso e i cantori che “compaiono” in sala illuminati da un fascio di luce e sommersi dagli applausi del pubblico che si alza in piedi.

Un’accoglienza interminabile e calorosa che bagna gli occhi di tutti.

Il sipario si apre e la scena elegante porta la firma dell’artista Simone Sanna, che ha creato anche la copertina e le illustrazioni del libretto del CD.

Quando Annamaria Puggioni, autrice del brano “Su Nazarenu”, rivolge il suo saluto alla platea, il teatro esplode di affetto e l’abbraccio per lei si fa forte e possente.

Commuove anche l’intervento di Paola Scano, che ha scritto uno dei brani più belli, dal titolo “Li culori della vita”: <<Io non mi sento degna di essere citata tra tanti poeti veri, ho solo scritto la mia esperienza. Ho perso mia figlia, il dolore più grande per una madre, ma non c’è solo dolore nel mio canto e nella mia vita, c’è anche la speranza.>> E al termine del suo breve saluto grida: <<La morte non è niente!>>.

Pubblico di nuovo in piedi e i cuori tremano.

I saluti finali non bastano per “chiudere” l’incontro: la sala chiama, insiste, chiede altre emozioni.

Il Coro Gabriel intona gli ultimi momenti di una serata speciale per tutti.

Il canto della Gallura è antico quanto l’alba, scrisse Gabriele D’Annunzio.

Il canto della Gallura è come la sua gente: attraente come la bellezza che non smette di fiorire.

 

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