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Torrone, la dolce magia. In migliaia a Tonara per la sagra dei record

La sagra del torrone di Tonara è un'esplosione di colori che ieri si è rinnovata per la 35° edizione. E migliaia di visitatori sono arrivati da tutte le parti dell'isola. Il luogo che ha dato i natali al poeta Peppino Mereu, immerso nel verde ha fatto da richiamo irresistibile, con i monti e le vallate che gli fanno da cornice particolarmente vivi in una giornata baciata dal sole.

Torrone, la dolce magia. In migliaia a Tonara per la sagra dei record

Di: Redazione Sardegna Live


La sagra del torrone di Tonara è un'esplosione di colori che ieri si è rinnovata per la 35° edizione. E migliaia di visitatori sono arrivati da tutte le parti dell'isola. Il luogo che ha dato i natali al poeta Peppino Mereu, immerso nel verde ha fatto da richiamo irresistibile, con i monti e le vallate che gli fanno da cornice particolarmente vivi in una giornata baciata dal sole.

 

SINDACO ENTUSIASTA L'evento tonarese coincide con la Pasquetta e l'occasione di fare una gita fuori porta e ritrovarsi diventa irrinunciabile per tanti. Il successo di numeri e di gradimento premia la grande organizzazione del Comune e delle associazioni che operano in loco. «Nell'aria si respira un clima magico», sottolinea il sindaco di Tonara, Pierpaolo Sau, che si gode con visibile entusiasmo la riuscita della festa. I torronai, orgogliosi e fieri, espongono il prodotto d'eccellenza, mostrano le fasi di lavorazione del dolce tipico e invitano tutti a gustare la prelibatezza. Antiche ricette, che hanno il sapore intramontabile del classico e innovazioni che sfiorano l'azzardo ma che trovano il consenso.

PRESI PER LA GOLA «Il torrone alla nutella è straordinario», dice soddisfatta una signora che assaggia il prodotto che incontra la mescolanza di nuovi sapori. La bancarella di Adriano Demurtas, ad esempio, propone anche le varianti al tiramisù, al pistacchio e al mars. Produrre il torrone è un'arte e a Tonara i maestri hanno toccato l'eccellenza.

PRODUTTORI UNITI “Is turronargios paris” è lo slogan che riunisce i produttori e che evidenzia la forza della loro unione. Il torronificio artigiano di Fabrizio Pruneddu, il torrone di Gianni Pili, quello dei fratelli Noli, della ditta da Diego di Sebastiano Garau, Licanias de Sardigna, il torronificio Marotto e il torronificio Tore rappresentano un percorso di qualità inimitabile che porta alto il nome del paese di Tonara e di tutta la Sardegna nel mondo.

I DECANI «Su turrone de tonara este un ispantu», dice tziu Giovanni Patta, 90 anni, il torronaio più anziano del paese. «I turisti dovrebbero venire a Tonara in qualsiasi giorno dell'anno, perché il nostro è un paese tranquillo, di aria e acqua buona. Ogni turista per noi è come un figlio che trova una casa e un'accoglienza calorosa». Tziu Patta apre le porte dei suoi ricordi e si lascia andare a lunghi racconti che conquistano e affascinano. E ricordi affiorano anche in Costante Peddes, 83 anni, e nella moglie Antonietta Marotto. Nelle vie di Tonara la festa continua fino a tarda sera. La gente prende d'assalto gli artigiani torronai e cerca di scoprire curiosità e segreti di antichi saperi e sapori.

ORGANIZZATORI SODDISFATTI «Siamo felicissimi - dice il presidente della Pro loco Natalia Onnis -. La sagra del torrone quest'anno ha bissato il successo». Sulla “gentile Tonara” cala la sera e la folla piano piano se ne va, portandosi via quel sapore dolce di una giornata che accompagna il ricordo e il desiderio di un ritorno.

ANTEPRIMA IN MUSICA E la domenica le voci del coro Peppino Mereu di Tonara hanno suscitato emozioni nella grande sala dell'auditorium comunale in occasione del concerto di Pasqua. Il sodalizio tonarese diretto da Gianni Garau ha organizzato l'evento musicale che ha fatto da anteprima alla sagra. Protagonisti dell'evento canoro sono stati il Coro Gospel Black Soul di Cagliari e il Coro polifonico Boghes e Ammentos di Ittiri. Spazio anche alle danze con il Gruppo Folk Sant'Anna di Tortolì, accompagnato dall'organetto di Matteo Muccaria. Il brano “S'ambulante tonaresu” ha aperto l'incontro e in qualche modo è diventato l'inno di una comunità che nel viaggio del tempo ha saputo raccontare la sua storia, fortificarla, aprirla alle esperienze in uno scambio di vite e di vissuti. Tutti in piedi, per il finale, in attesa del prossimo canto che unisce. 

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