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Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Il presidente della Turchia Erdogan: “Non ci può essere parità tra uomo e donna”

In una giornata fortemente significativa come quella di oggi, in cui la lotta contro la violenza sulle donne vuole essere un simbolo di compattezza e di unione tra popoli, una voce, lontana, ma solo nello spazio, ci lascia sbigottiti e attoniti soprattutto per la puntualità e il luogo nel quale si è sollevata.

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Il presidente della Turchia Erdogan: “Non ci può essere parità tra uomo e donna”

Di: Redazione Sardegna Live


In una giornata fortemente significativa come quella di oggi, in cui la lotta contro la violenza  sulle donne vuole essere un simbolo di compattezza e di unione tra popoli, una voce, lontana, ma solo nello spazio, ci lascia sbigottiti e attoniti soprattutto per la puntualità e il luogo nel quale si è sollevata. Parliamo dell’uscita inaudita e provocatoria del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, avvenuta addirittura durante un convegno a Istambul organizzato dal ministero della Famiglia e dell’Associazione Donne e Democrazia.

“Le donne non sono uguali a noi, sono diverse dall’uomo, non possono ricoprire le stesse posizioni”, queste le parole che sono cadute come macigni sul popolo turco e che hanno causato una vera e propria rivolta contro di lui.

A darne conto come cronaca è il Corriere della Sera di oggi, che ha dedicato ampio spazio alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Su Internet, tutti protestano nei confronti del leader, così come è avvenuto nel luglio scorso quando fu il vice premier Bulent Arinç a intimare alle donne di non “ridere in pubblico”. Anche allora la risposta fu vibrante. Su Twitter apparvero migliaia di foto, come riferisce lo stesso Corsera, di cittadine turche sorridenti.

Le farneticanti dichiarazioni di Erdogan sono state fatte in nome di quel fondamentalismo islamico che, scrive Pierluigi Battista nel suo corsivo, “relega le donne nei ruoli ancillari”.

E l’Europa, di cui la Turchia vorrebbe far parte? 

“Tace e non reagisce”, commenta lo stesso giornalista.                                                                                                                                              

Già, l’Europa. Abbiamo la moneta unica, una banca centrale, ma manca un potere politico unitario, quando forse sarebbe dovuto avvenire il contrario. Chissà se un giorno ci si arriverà a una vera unione degli Stati membri.

Certo è che con l’eterogeneità di cui la stessa Turchia si fa interprete, attraverso le orripilanti dichiarazioni del suo presidente, la strada sarebbe ancora più complicata nel caso di un suo ingresso nell’UE. Si confida, però, nel popolo turco, perché anche dalle contestazioni nei confronti di Erdogan appare evidente che i cittadini non accetteranno mai la disparità di diritti tra esseri umani, tra uomo e donna.       

 

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