L'avvio di campionato delle due compagini aveva incuriosito gli appassionati e spianato il cammino di entrambe. Alla terza giornata Torres e Olbia erano arrivate allo scontro diretto da capolista, entrambe a 6 punti. Era solo settembre ma i bianchi ospitavano i rossoblù dopo due prove convincenti, avendo sconfitto alla prima giornata nientemeno che il Cesena (che da quel momento non ne avrebbe più persa neanche una).

La sfida non lasciò spazio a dubbi, ma solo a evidenti constatazioni: la Torres uscì vincente dal Nespoli con un roboante 0-3. Una vittoria secca che avrebbe dato linfa alla partenza sprint dei sassaresi, vittoriosi nelle prime sette giornate. Per i galluresi, invece, la batosta fra le mura amiche ha aperto la strada a una inesorabile discesa verso i bassifondi della classifica.

Oggi le due squadre vivono situazioni opposte: c'è un Greco che sorride (Alfonso), a due punti dalla capolista Cesena dopo aver strappato un pareggio proprio in casa dei bianconeri, e uno che, per contro, ha molto di che preoccuparsi (Leonardo), dopo l'ennesima prova deludente nello 0-3 rimediato in casa col Pontedera.

Un successo che in casa Olbia manca da otto giornate, quando i bianchi vinsero 1-0 col Pineto. La sconfitta di domenica adesso li condanna alla 17esima posizione, in piena zona playout, comunque in lotta per il 15esimo gradino distante un solo punto, che varrebbe la salvezza.

Per la Torres invece la classifica permette di sognare: come detto, il primo posto dista soli due punti, ma ancor più importante le inseguitrici guardano da lontano, col Pescara terzo a -10 in attesa del Perugia che vincendo potrebbe portarsi a -8, comunque a distanza di sicurezza. 

Due squadre e due volti: Torres e Olbia, da una parte un sogno, dall'altra la speranza di salvezza, con ancora mezza stagione davanti il destino delle sarde è ancora tutto da scrivere. E il prossimo 21 gennaio la rivincita, quando i sassaresi ospiteranno Ragatzu e compagni al Vanni Sanna.

Foto Instagram: @seftorresofficial e @olbiacalcio1905