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"Pelé mi impressionò in particolare la prima volta che venne a giocare a Cagliari. Dopo una partita amichevole ci trovammo nel ristorante del mio amico Giacomo e mi colpì tantissimo la sua semplicità. Sorrideva e parlava con tutti, come una persona normale, e ricordo che per questo stupì anche i miei compagni quella sera. Lui, che aveva già vinto i Mondiali e avrebbe potuto far pesare il suo ruolo di fuoriclasse al di sopra di tutti, non se la tirava per niente.
Davvero un bellissimo esempio per tanti altri giocatori meno bravi di lui".
Gigi Riva, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ricorda il leggendario Pelé, scomparso all'età di 86 anni. "Mi colpì così tanto che me lo fece sembrare un sardo, uno vero insomma, incapace di fingere - commenta Riva -. Se mi sarebbe piaciuto giocare con lui? Purtroppo era impossibile, sarebbe stato troppo bello. Se mi avesse chiamato il Santos di Pelé in Brasile? Ci avrei pensato, e conoscendomi sarebbe stato già tanto visto che per altre non ci ho nemmeno mai pensato. Credo che l’amore per la Sardegna alla fine avrebbe prevalso, ma ammetto che almeno un pensierino, per lui, lo avrei fatto".
Il 1º maggio del 1972, a Cagliari i rossoblù ospitarono il Santos di Pelé per un'incontro amichevole. Due anni dopo Messico '70, ancora Riva contro Pelé, e a trionfare furono ancora i brasiliani. Protagonisti, guarda caso, i due bomber: doppietta sia per "Rombo di Tuono" (che giocò solo un tempo, che per "O Rey", ma decisiva fu un'autorete di Poletti. Finì 3-2 per il Santos, in una giornata di festa davanti a 25mila persone accorse per godersi un altro scontro fra due leggendari volti dello sport.